Tre gol in tre partite, due al Napoli in Coppa Italia, uno alla Roma in campionato: impatto super quello di Krzysztof Piatek nel mondo rossonero. In un’intervista rilasciata a Foot Truck, l’attaccante polacco racconta le sue prime settimane in rossonero, iniziando proprio dall’esordio contro il Napoli in campionato:
“Ero così concentrato che non sentivo le urla dei tifosi. Solo prima della partita, quando ero ancora nel tunnel e lo speaker recitava i cognomi. Quando so di giocare dal primo minuto, non esco sul campo prima del riscaldamento. Sono i miei rituali. E stata un’emozione incredibile, i tifosi del Milan hanno salutato così un nuovo giocatore, che non ha ancora fatto niente per il club”.
Piatek che dimostra di essere affascinato dal mondo Milan: “Ho fatto dei gol in Serie A, la pressione l’ho scelta io stesso. Mi devo abituare, ma di sicuro non cambierò. Cerco di essere sempre la stessa persona e di lavorare come prima. Il Milan? Seedorf ha chiesto di fare una foto. È fantastico che gente del genere mi riconosca, vuole parlare con me. Come Shevchenko nello spogliatoio prima della partita col Napoli. Dopo la firma del contratto ho avuto un messaggio da Alvaro Morata: ha scritto che mi osserva, che mi augura buona fortuna. E’ tutto fantastico”.
L’attaccante polacco parla poi della sua esultanza, divenuta ormai famosa: "In Polonia non c’era? Non era preparato. Giuro che dopo aver fatto il secondo gol ho fatto il gesto ed è rimasto così. Dopo è diventato un mio talismano, la serie dei gol è stata fantastica. La gente in Italia è impazzita". Così come impazziva lui da piccolo per i suoi idoli: “Ho avuto i poster di Ronaldo allo United e Henry all'Arsenal", ha ammesso Piatek.