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Data: 05/04/2017 -

Milan, Locatelli si racconta: "In Italia si guarda solo all'errore, prima non ero Messi: ora non sono da terza categoria"

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Senso di riconoscenza e appartenenza. Il sentimento di Locatelli verso il Milan è questo. In quasi un anno dal suo esordio in Serie A Manuel ha vissuto una quantità infinità di emozioni, "Credo di avere realizzato più sogni durante questi giorni che in tutto il resto della mia vita, ma sono stato catapultato dentro questo mondo e un periodo più normale ci sta". Una storia special, la sua. Attimi e brividi raccontati nelle pagine del periodico musicale Rolling Stone. Già, musica: note e magie per il Loca, poi un periodo normale. E allora via con le critiche, forse troppo severe se rapportate alla sua freschezza: "Non ero Messi ad ottobre e adesso non sono un giocatore di terza categoria: non voglio fare polemiche, ma credo che in Italia si guardi solo all'errore e non alla crescita di un giocatore. Speriamo che da adesso in avanti vada meglio".

Un ragazzo diretto, Manuel. Per credere, basta leggere queste parole: "Ho capito una cosa: in questo mondo non c’e equilibrio: Un giorno sei il futuro di questa squadra, il giorno dopo è crisi nera. Ma è normale: se giochi nel Milan stanno tutti col fucile puntato, per vedere cosa farai". Il ragazzo, però, dimostra di avere una certa dose di personalità, oltre che di talento. Per conludere, Locatelli esprime un dolce pensiero su Montolivo: "Ho sempre voluto giocare con lui: l'ho sempre ammirato e la prima volta che sono arrivato a Milanello gli ho chiesto una foto. abbiamo già fatto giocato insieme e credo che sia possibile".



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