Milan, Locatelli: "San Siro? Un sogno e se rivedo i miei gol mi vengon...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 18/11/2016 -

Milan, Locatelli: "San Siro? Un sogno e se rivedo i miei gol mi vengono i brividi"

profile picture
profile picture

Il gol che ha deciso Milan-Juventus lo ha consacrato, adesso Manuel Locatelli ha di fronte a se la sfida più difficile: confermarsi. Il piccolo fenomeno del centrocampo milanista si è raccontato nel corso di una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport.

"Mi piace il divertimento, è ovvio, ma con moderazione" - attacca il "Loca" - "Rimango con i piedi per terra grazie alla famiglia. Sono loro a farmi restare umile. Mio papà lavora in banca, mia mamma è casalinga, una figura fondamentale. Mio fratello gioca a Inveruno, in D. Da piccoli eravamo inseparabili, in oratorio se non ero in squadra con lui non giocavo. E poi c’è mia sorella, che è laureata in russo. Mi manda messaggi così belli che mi fanno piangere. E mi ripete sempre di stare coi piedi per terra. Mi sento ancora come i ragazzi della mia generazione di Galbiate, il paese in cui sono cresciuto. Se alla mia età iniziassi a pensare a soldi e ingaggi non andrei da nessuna parte".

Social? Sì, ma con moderazione: "Basta pensare a cosa è successo a Montolivo. Io sto attento a come li uso, non esagero mai perché possono anche nuocere. Ragazzi del convitto? Mi chiedono foto e consigli. Dico sempre che se uno è forte, prima o poi l’occasione arriverà. Il convitto è in una posizione fantastica perché ha la vista su San Siro. E quindi a loro basta affacciarsi per guardare il posto in cui un giorno potrebbero arrivare. Perché San Siro è lo stadio dei sogni.Quando entro al Meazza ancora non realizzo bene quel che sta succedendo. Durante il viaggio, se mi sento agitato, mi calmo pensando alla mia famiglia, a quando giocavo al parco con mio fratello. Magari mi riguardo qualche foto. Casa mia? A dire il vero là ci sto proprio bene. Con i tutor ho un ottimo rapporto, sono in una camera singola, ci sono tutti gli altri ragazzi. Diciamo che... appena mi sveglio con la patente magari faccio il grande salto".

Cosa migliorare? "Fisicamente, e nella gestione della palla. In Primavera è più facile, in prima squadra è tutta un’altra cosa. Il mio obiettivo è dimostrare che in questo Milan ci posso stare. Avolte capita che mi vada a rivedere i due gol perché ancora non ci credo. E mi vengono i brividi. Montella? Lui ha visto che 'andavo' in allenamento. Lo dico senza essere presuntuoso: la scommessa l’avrei fatta anch’io. E comunque la sua gestione è stata oculata. Prima mi ha fatto entrare un po’ di volte dalla panchina, poi l’infortunio di Montolivo ha accelerato il processo. Ma è stata una gradualità importante. Montolivo si spostava di posizione quando entravo? Erano semplici dinamiche di gioco. E poi non sono tipo da timori reverenziali. Riccardo è una guida, un esempio, uno dei miei modelli, come Pirlo".

Il primo a notare il talento del "Loca" fu il presidente: "Berlusconi mi ha stupito molto. Quando ero ancora in Primavera si fermò da me e mi disse: 'Mi hanno raccontato che sei molto forte...'. All’inizio era tutto un sogno, ma ora che sto iniziando a realizzare quel che accade, so anche di aver commesso degli errori. Con la Juve, per esempio. Tutti hanno parlato del mio gol, ma ho perso qualche brutto pallone. Sono cose che mi vado a rivedere per capire dove ho sbagliato". Locatelli è fresco di convocazione per lo stage della Nazionale: "Sono felice, ma facciamo un passo alla volta. Sto giocando con l’Under 19 e va benissimo così. Da Ventura non mi aspetto nulla, penso al presente e a restare coi piedi per terra". Sul derby: "All’Inter ho già fatto un gol, quando ero nei Giovanissimi. Stop di petto e tiro da fuori area. Chi toglierei ai nerazzurri? Icardi, perché vede la porta benissimo. Questa Inter è difficile da studiare perché ha cambiato tecnico. Ma la questione in realtà è una sola: la partita dobbiamo farla noi. E Montella è bravissimo a preparare questo tipo di sfide".

Prossimi giovani da lanciare in casa Milan? "Scommetto su Vido, Cutrone, Zanellato e El Hilali. Gigio? Ci siamo conosciuti negli Allievi, siamo amici veri. Lui è un fenomeno. Insieme lavoriamo e scherziamo sempre ed è vero, abbiamo tanti punti di contatto. Ma non sulla musica: quando attacca con le sue canzoni napoletane io mi metto le cuffie...". In chiusura d'intervista Locatelli parla dei sacrifici fatti per realizzare il suo sogno: "Quando andavo alle superiori la vita era complicata. Mangiavo in auto prima di andare al campo e la sera studiavo sul pullmino mentre tornavo a casa. Se non hai la testa, è durissima. Ad ogni modo mi va bene il mio 64 con cui sono uscito da ragioneria. Cosa avrei fatto? Ho una passione per i polizieschi, quindi l’investigatore privato".



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!