Juraj Kucka leader dello spogliatoio rossonero? Il Milan è a caccia di giocatori di personalità, di trascinatori e a giudicare dalla grinta e dalla carica agonistica che lo slovacco mette in campo uno lo avrebbe già trovato. Kucka, nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, conferma a metà: "Io leader? A Genova un pochino lo ero, ma non credo di essere un leader solitario, quello a cui va dietro un intero gruppo. Diciamo che posso essere un punto di riferimento, magari assieme ai compagni più anziani. Carro armato? Questo è il mio gioco, il mio modo di pormi in campo perché non tolgo mai la gamba. Essere definito un combattente mi piace. Fuori dal campo invece sono tranquillissimo".
Lo slovacco fa autocritica: "Non sono contento dei miei piedi perché mi manca l’ultimo passaggio, mi manca la tecnica. Gioco in un solo modo: butto davanti la palla e corro. Poi arrivo davanti alla porta e uso poco la testa, perché mi viene da spaccare il mondo. E allora carico troppo la gamba e tiro alto. Mi piacerebbe fare qualche gol in più, ma la mia natura essenzialmente è difendere".
Primi giudizi su Montella: "Gli allenamenti sono divertenti ed è molto importante. Con lui sta andando tutto bene, ciò che fa ha un senso e spero riusciremo a mettere in pratica quanto ci chiede. Intanto iniziamo a tornare subito in Europa, l’anno scorso abbiamo sbagliato troppo. La chiave secondo me sta nel costruire una squadra vera, tutti insieme. La scorsa stagione non è stato un vero gruppo, per come lo intendo io. Parlo del campo, ovviamente. C’erano troppe anime, in campo occorre pensare come una testa sola. Con Montella ci possiamo riuscire. Se assimiliamo bene questo concetto, si può fare una bella stagione. ".
Un anno fa Juraj fu accolto con scetticismo: "So che da me la gente non si aspettava tanto e so che sognavano altri nomi. Ma ora sono contento perché ho dimostrato di essere all’altezza del Milan. Questo club era ed è l’occasione della mia vita, credo di viverla bene. Inter? Un’esperienza nemmeno iniziata, ma non ho rimpianti, né senso di rivincita. Non mi hanno preso perché ero inguardabile, non c’ero con la testa. Non so, forse inconsciamente mi ero seduto". In chiusura Kucka parla del mercato del Milan: "Domanda complicata. Se arrivasse qualche rinforzo di livello, ovviamente non guasterebbe. E poi più c’è concorrenza, più si è stimolati a dare. Prossimo tatuaggio? Se il Milan vince la Champions mi faccio disegnare la coppa su tutta la schiena, che è ancora libera".