Milano era nel suo destino e per Juraj Kucka il momento giusto è arrivato al fotofinish del mercato estivo. Si parlava di Inter qualche stagione fa, ma alla fine è stato il Milan a portarselo a casa. "L'Inter decise di prendere la metà del cartellino dal Genoa" - si legge nelle pagine di Tuttosport - "Pensai che quella sarebbe stata la mia destinazione futura di lì a poco. Invece poi l'Inter ha evidentemente cambiato i suoi piani e invece di riscattarmi ha ceduto anche la sua quota nuovamente al Genoa. E' andata bene così. A Milano sono forse arrivato con due anni di ritardo, ma mi sto prendendo un sacco di soddisfazioni. E mi trovo benissimo. Il passaggio al Milan E' avvenuto tutto un po' di corsa, all'ultima giornata, dopo che già avevo cominciato il campionato con il Genoa. Ho capito che era l'occasione della vita e che non potevo buttarla e adesso sono moderatamente soddisfatto. Un atleta non deve mai ritenersi soddisfatto pienamente perché c'è sempre qualcosa in cui può e deve migliorare. Però le cose stanno andando come mi aspettavo".
A Napoli Kucka ha giocato un'ottima partita, come tutti il Milan, anche se in Campania non tutti sono d'accordo: "Nessun problema, non credo sia vietato individuare il modo migliore per mettere in difficoltà l'avversario e metterlo in pratica con ordine e precisione. Se avessimo giocato aperti dal Napoli ne avremmo presi tre o quattro. Già così, giocando chiusi, nel primo tempo abbiamo subito troppo. Nella ripresa abbiamo giocato alla pari e creato le nostre occasioni. La stagione era cambiata già prima. A Napoli abbiamo avuto la conferma che possiamo giocarcela con tutte". Obiettivo Champions? "Penso proprio di sì. In fondo, quando nel 2016 abbiamo affrontato Roma, Fiorentina e Inter, abbiamo dimostrato di non essere inferiori a loro, anzi. Con i giallorossi abbiamo 'rischiato' di vincere e le altre due gare le abbiamo vinte senza discussioni. Ecco perché dal derby abbiamo avuto la certezza di poter essere da Champions. Non solo perché abbiamo superato l'Inter di goleada, ma perché è stata la conclusione di una serie di gare contro rivali dirette per quell'obiettivo".