Le parole di Gattuso nella conferenza stampa di presentazione della nuova stagione del Milan:
"I 39 punti del girone di ritorno sono il passato, dobbiamo guardare il futuro: abbiamo cambiato poco, bisogna guardare il futuro e dobbiamo ripartire con entusiasmo. Gli alibi si mettono da parte, dobbiamo partire e vedremo dove arriveremo: le problematiche ci sono state, ora le mettiamo da parte e partiamo”.
“Mi piace vivere lo sport in maniera viva, mi piace stare a contatto con i ragazzi e spronarli, tante volte è servito e tante altre no: è una caratteristica che fa parte di me”.
“Sapete che dico sempre la verità, sono stati 50 giorni non facili per me, anche per come sono fatto caratterialmente e come vivo le situazioni, ma ho passato di peggio, ci sono abituato. Sono convinto e sicuro che si può solo migliorare: ho sentito tante voci in questi giorni su giocatori che vogliono andare via, ma ad oggi nessun giocatore mi ha chiesto di andare via. Partiamo con una base importante e vedremo dopo se questa squadra verrà rafforzata o meno”.
“Io garanzia per i tifosi? Sento questa pressione addosso ma da solo posso far ben poco, questa è una società storica. La società che ci rappresenta oggi ha avuto qualche problematica ma a livello economico non ci è mai mancato nulla, tutte le persone che mi circondano stanno bene, così come la squadra. Normale poi che quando hai un presidente che non sta a contatto tutti i giorni con la squadra diventi tutto più difficile, ma dobbiamo onorare questa società e farla funzionare al meglio. Sento questa pressione e mi piace, ci ho sempre messo la faccia da primo tifoso per questa squadra: è un onore allenare una società così, ma non mi fa paura ma ce la metterò tutta per fare il mio meglio”.
“Programmi? La base è importante: per rafforzare questa squadra sia Fassone che Mirabelli sanno che tipologia di calciatori mi piacciono, spero arrivi qualcuno perché penso ce ne sia bisogno. Posso stare anche così, ma c’è la consapevolezza che altre squadre già forti si siano rinforzate”.
“Ho sempre detto che ci serve un attaccante esterno è una mezz’ala vice Kessie, abbiamo tanti attaccanti: se non si muove nessun attaccante tra Bacca, Kalinic, Andre Silva, Cutrone interverremo su quei due ruoli”.
“Penso di essere credibile, ma la paura più grande in questi giorni a casa è stata di andare a pizzicare un po’ i miei giocatori: da oggi l’obiettivo è mettersi in testa che l’Europa si gioca, se così non sarà andremo avanti. La sentenza arriverà il 19, ma dobbiamo pensare di poter giocare questa coppa”.
“Dopo il 20 maggio sono stato tutti i giorni a casa Milan a parlare con Mirabelli, Fassone e Han Li: in vacanza ho parlato con il direttore e con Fassone, di obiettivi non ho parlato con la società. Donnarumma-Reina? Chi sta meglio gioca. Meglio avere due grandi portieri, va bene così. André Silva? Parlerà il campo. Io parlo di Bacca: spero arrivi con la voglia di faticare e sudare, poi se andrà via andrà via, ma se rimarrà dovrà sudare e impegnarsi. Andre Silva sa che lo voglio molto più sveglio e si deve dare una svegliata: su Cutrone so bene cosa mi può dare. Per come si muove Kalinic ha caratteristiche diverse rispetto agli altri attaccanti. Halilovic? Lo vedo mezz’ala, con caratteristiche totalmente diverse da Kessie”.
“Non avrei mai pensato che Gigi a 40 anni andasse in una squadra comunque gloriosa come il PSG, mi ha sorpreso. Nel 2010 aveva la schiena a pezzi, tutti dicevano fosse finito, invece siamo qui a parlare di Gigi che gioca in una delle migliori squadre d’Europa”.
“In questo momento dobbiamo prendere giocatori funzionali a questa rosa, chi arriva deve arrivare con caratteristiche ben precise. Tante volte si trascura a livello caratteriale il percorso che vive un giocatore, do grande importanza a questo. Si va alla ricerca delle qualità umane, di che tipo di professionista sia un calciatore”.
“Grazie a Dio da quando sono qui sto facendo l’allenatore, per il resto non ci ho messo becco. Da qualche giorno mi sento molto meglio, il nervosismo e tutte le ansie mi passano, il momento più brutto è quando ero da solo e cominciavo a rompere le scatole a Mirabelli”.
“Partiamo da dove abbiamo finito ma lavoreremo anche su qualche concetto nuovo, rimarrà il centrocampo a 3 sicuramente ma talvolta vedrete anche una difesa a 3 a gara in corso. Io e Mirabelli lavoriamo dalla mattina alla sera, pane al pane e vino al vino come piace a me: c’è rispetto e non ci dobbiamo convincere, si fanno le cose per il bene del Milan e migliorare. Si può sbagliare, talvolta ci insultiamo, anche in calabrese, ma ci guardiamo negli occhi per migliorarci”.
“Kalinic? Ci ho parlato. Quando è andato via da qui aveva un’infiammazione a livello pubalgico, aveva un problema ma non è stato onesto con il suo CT: poi quando hai un allenatore molto sanguigno che pensa tu debba andare a mille all'ora è emersa questa problematica. Non è facile allenare Nikola, è molto sensibile, ma l’errore più grande che ha fatto è stato non essere onesto con il suo allenatore. Bacca? Parlando con la società, dico che c’è un prezzo: se non viene trovato un accordo verrà qui e farà parte della rosa, con grande impegno rappresenterà il Milan e si allenerà. Ha fatto 18 gol tra coppe e campionato con il Villarreal, se ha bisogno di coccole gli faremo le coccole…”
“Zaza? Uno con le sue caratteristiche lo abbiamo, è Cutrone: con gli attaccanti oggi siamo a posto, si può parlare di altri attaccanti quando ne uscirà qualcuno”.
“Il cambio Magni-Fiori? C’è anche Gigi Ragno che ha lavorato negli anni con Alfredo, tutte le persone che sono arrivate conoscono da anni il Milan. Ho preferito fare una scelta così perché non c’è tempo da perdere per spiegare come funzionino le cose: con Magni perdiamo un grande professionista, ma credo in questo momento sia stata una scelta sia mia che societaria. Valerio conosce bene l’ambiente, non c’è nulla contro Magni e contro l’uomo”.
"Ora l’obiettivo è trovare continuità societaria, la tranquillità ti porta a lavorare in maniera migliore e dobbiamo sperare questo, poi vedremo dove arriveremo”.