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Data: 27/01/2018 -

Milan, Gattuso: "Domani serve una prova perfetta, serve alzare l’asticella: sta a me riportare la squadra in alto"

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Un’occasione per dare continuità, e magari provare a sfatare quel tabù delle grandi del nostro campionato che vede il Milan mai vincente contro le prime sei della classe. Una sfida delicata, con San Siro che aspetta lo scatto in avanti dei rossoneri. Gattuso ha presentato la partita in conferenza stampa.

"Partita carica di significato? È come tutte le altre, ce ne saranno altre. Dobbiamo fare una grande prestazione e far capire che quando si gioca in casa si deve sfruttare il fattore campo, penso faremo una grandissima partita. Priorità alla partita di domani, poi penseremo a quella di Coppa Italia. Penso che la Lazio sia una squadra con grandissime qualità tecniche e forza fisica, sarà una gara molto difficile per questo: i biancocelesti quando ribaltano l’azione fanno paura, si beccano senza guardarsi, c’è grande qualità. La squadra sta attraversando un buon momento e dobbiamo alzare l’asticella, a Cagliari nel finale siamo stati fortunati sull’ultimo corner, dobbiamo migliorare in questo”.

“L’attacco della Lazio porta sistematicamente 4/5 giocatori in area sempre, bisogna fare estrema attenzione a livello organizzativo e tecnico/tattico per portare il risultato positivo a casa. Se non c’è Immobile c’è Felipe Anderson, se non c’è lui c’è Nani, hanno il motorino: è una squadra convinta in tutto ciò che fa, c’è grande fiducia tra loro. In questo momento il Milan non ha mai battuto le prime sei squadre del campionato, è un dato di fatto: l’abbiamo preparata bene, domani parlerà il campo. Sappiamo bene di non aver ancora battuto una big. Sostituto di Rodriguez? Uno tra Calabria e Antonelli giocherà…il binario Calabria-Suso funziona bene, ma funziona bene anche quello di sinistra: non dirò chi gioca. Mando la gente sugli alberi a scoprire chi gioca, non mi piace dare vantaggi ai colleghi…”

“Abbiamo tanti giocatori forti, così come la Lazio: in questo momento Kessie e Milinkovic sono giocatori diversi, Franck è più muscolare, Sergej più tecnico. Inzaghi? Come allenatore conosco molto di più Simone che Filippo, ho fatto il master con lui, ha molta più esperienza di me ed è più bravo di me: da lui c’è tanto da imparare”.

“Non penso a tutte le partite che dobbiamo affrontare, la testa va alla Lazio domani: penso a partita dopo partita, altrimenti c’è da diventare pazzi. Questa settimana abbiamo lavorato molto molto bene, dopo Udine avremo un’altra settimana dove si potrà lavorare, altre dove potremo recuperare: ora dobbiamo fare parlare il campo. Un po’ di turnover bisognerà farlo, avremo bisogno di tutti. Io rilassato? È una parola che non conosco…ma in questo momento quando vedo allenarsi la squadra, quando vedo entusiasmo, sono tranquillo. Normale poi che ci sia chi è più sorridente, ma sono soddisfatto di quello che sto vedendo: non parlo della partita ma di come viene affrontata la settimana di preparazione al lavoro. Tutto ciò che state vedendo di nuovo è grazie ai ragazzi che si sono messi a disposizione, noi proponiamo: poi se non c’è convinzione, voglia, veemenza, tutto è più difficile. Se dimostrano ancor più senso di appartenenza il merito è loro”.

“Kalinic? Metterei la firma per vederlo giocare come ha giocato contro il Cagliari, ci ha permesso di guadagnare un rigore e ha fatto un assist: possiamo salire in fase realizzativa e tiriamo tanto, è vero, ma se continuiamo a creare così questa statistica migliorerà”.

"In questi 5 anni ogni mese cambio, vedo allenatori proporre anche qualcosa di nuovo costantemente: mi piace avere una squadra che palleggia, ma negli ultimi 20/30 metri ci vuole anche verticalizzazione. Simone Inzaghi è sempre stato bello sveglio, sa come entrare nella testa dei giocatori. Si parlava di questo tra i banchi di Coverciano".

"Ci metterei la firma per vedere Nesta qui tra due o tre anni, sa che questa è casa sua e quando vuole può venire qui. È un maestro. Dove possiamo arrivare? Vediamo, noi dobbiamo pensare partita per partita, rispetto quello che dice Sandro".

"Cos’ho da dire a Maldini? Che si lavora 24 ore su 24 qui… So che si è abituati bene grazie alla storia, tocco con mano una società che lavora con grande professionalità. Normale oggi che i risultati non siano perfetti, ma qui la gente dedica passione e professionalità, sta a me riportare il Milan in alto”.

"Romagnoli? E' un '95 e ha fatto 200 e passa partite. E' normale che da lui ci si aspetti qualcosa in più. E' un ragazzo che ci mette grande voglia e veemenza. Dà importanza a curarsi, sta due ore in più in fisioterapia. Può fare molto di più, ha grandi margini di miglioramento".

“Conti? Se non sbaglio sono passati quattro mesi, sta correndo, fra un mese si vedrà in campo con noi. Non bisogna aver fretta. Il crociato dipende dall'atleta, dal fisico, dall'infortunio. E' un giocatore importante, ma non ce l'abbiamo. Preferisco parlare di Abate e Calabria. Quando Conti rientrerà sarà sicuramente un giocatore importante".

"Auguri a Buffon? Parlare il giorno prima porta sfiga (ride).Domani dopo la partita sicuramente farò una lunga chiaccherata su Gigi, ma domani perché gli voglio bene".



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