Conclusa come meglio non si poteva la doppia trasferta romana, il Milan si avvicina al derby di Milano per dare seguito alla striscia d’imbattibilità che prosegue dal 23 dicembre e iniziata tra le varie competizioni proprio dal successo in Coppa Italia contro i nerazzurri. Nella conferenza stampa alla vigilia del derby, Gennaro Gattuso ha esordito parlando dell’imminente visita di Yonghong Li e della preparazione in vista della partita: “Sapevo già da due settimane che il presidente sarebbe arrivato qui, domani verrà a mangiare con noi e parlerà alla squadra: fa piacere. È molto vicino a noi e non fa mancare a nulla, è un segnale importante per la società. Ci alleneremo un po’ prima perché dopo le 15:30 il campo ghiaccia, ma per il lavoro che facciamo quando ti alleni per 70-80 minuti i carichi sono uguali: c’è l’aggiunta di tensione e stress, ma la squadra è pronta. I ragazzi sono belli freschi, non c’è nessun alibi e dobbiamo giocare la partita come se fosse una finale”.
Lunga esperienza nelle sfide con l’Inter per l’allenatore rossonero, che spiega come nonostante l’ottimo momento sotto il punto di vista dei risultati, non saranno permessi passi falsi: “Giocare un derby tra campo e panchina è difficile, in panchina ci sono molti più pensieri: domani voglio vedere una squadra umile, che rispetta gli avversari. Noi non possiamo sbagliare, al contrario loro: non dobbiamo giocare con il braccino. Abbiamo speso tanto ma non voglio sentire parlare di stanchezza: voglio undici avvelenati per portare a casa una gara difficile per noi. Vero che abbiamo recuperato tanti punti, ma hanno punti di vantaggio su di noi e sono più forti ora”.
L’attenzione si sposta quindi sull’analisi degli avversari, sia per quanto riguarda l’allenatore che i protagonisti in campo: “Spalletti ha più esperienza di me ed é più preparato, questa cosa mi preoccupa. Troveremo un allenatore molto preparato. Analizzando un po’, nelle ultime partite loro hanno cambiato modo di giocare: sono la squadra che fa più cross in campionato, ma nelle ultime gare è cambiata. Perisic e Candreva vengono più dentro il campo per lasciare campo ai terzini, sono una squadra difficile da affrontare. Icardi è uno degli attaccanti più forti al mondo, ha intelligenza tattica incredibile: bisogna stare attenti perché è un cecchino, se ha una o due occasioni non ti perdona”.
Momento di grande forma in fase offensiva per Cutrone, ma l’obiettivo di Gattuso è recuperare anche le due punte che vengono da un periodo molto complicato: “Proteggo sempre i miei giocatori e con Kalinic non c’è nessuna differenza. Fin quando vedo grande voglia e grande rispetto, sono disposto a staccare il mio cuore e permettere ai giocatori di palleggiarci. Quando ha sbagliato quel gol non ho pensato al passaggio del turno, ci ho parlato più di una volta, e non solo io ma anche i suoi compagni, anche con chi non è protagonista. Spero che i tifosi mi diano retta: bisogna aiutare ragazzi come André Silva e Kalinic, un applauso in più è un fischio in meno può fare solo bene. Un mese fa massacravate tutti Biglia: in questo momento tutti sono cresciuti, giochiamo da squadra. Quando parlo di difesa parlo di tutti, tante volte Çalhanoglu e Suso vanno a fare i quinti: vero che la linea di difesa stia facendo bene, tutti stanno facendo un lavoro incredibile”.
Dopo aver fatto un passo indietro sull’ultima sfida con l’Inter di Coppa Italia - “Vincere quel derby ero sicuro potesse farci fare un salto di qualità, pensavo che se avessimo portato a casa quella gara avremmo potuto migliorare ulteriormente” - l’allenatore rossonero ha spiegato cosa rappresenta il mondo Milan e quanto possa essere sentita una partita del genere: “Questa squadra ha scritto la storia del calcio mondiale, è una delle più grandi società al mondo. Quando un giocatore arriva al Milan arriva in un grande club, c’è tutto qui: organizzazione, c’è gente che lavora 24 ore su 24. Dobbiamo avere la testa lucida, le gambe piene per giocare una battaglia per 95’: il derby bisogna giocarlo. Ci sarà il record di incassi domani, per un giocatore è fondamentale questo”.
Chiusura sul paragone con Conte, avanzato dai media dopo gli ottimi risultati ottenuti nelle ultime uscite della squadra: “Quando vincerò ciò che ha vinto lui, i paragoni si faranno. Forse gli assomiglio un po’ dal punto di vista caratteriale. Io e il mio staff dobbiamo essere credibili per ciò che andiamo a proporre. La differenza al Milan la facevano gli uomini: devo riuscire a far capire che tante volte bisogna rispettare le regole, voglio vedere senso di appartenenza, il segreto per anni di questa società”.