Una sola parola d'ordine: ripartire. Cancellando la serata amara contro l'Arsenal, in Europa League, e la delusione aleggiante a Milanello nelle 24 ore successive alla sfida persa contro la squadra di Wenger, capace di mettere fine alla striscia di 13 risultati utili consecutivi ottenuta. Il Milan di Rino Gattuso ricomincerà dal "Ferraris", e dal Genoa di Davide Ballardini, il proprio tentativo di clamorosa e difficile rincorsa verso il quarto posto, apparentemente impossibile solo fino a qualche settimana fa: intervenuto in conferenza stampa, l'allenatore rossonero ha parlato così della sfida che attenderà i suoi domani: “Mi è piaciuta l’atmosfera che si è respirata in questi giorni: vedevo ragazzi arrabbiati e delusi, vedevo pochi sorrisi e tante facce arrabbiate. È quello che voglio dalla mia squadra, ma già si vedeva dalla partita la questione dell’esperienza: non è comunque solo quello. Nel primo tempo con l’Arsenal non abbiamo giocato come negli ultimi mesi. Non abbiamo ribaltato spesso l’azione, ci hanno messo in difficoltà. Nella ripresa abbiamo rischiato poco e palleggiato meglio, ma nel primo tempo abbiamo sbagliato la partita. Sarà una gara difficile a Genova, troveremo a centrocampo le stesse problematiche viste contro l’Arsenal: ci marcavano a tutto campo, ma potevamo fare meglio, anche in fase di sviluppo, dobbiamo essere più cattivi. Genova è una trasferta difficile, da quando Ballardini è arrivato stanno facendo bene: dobbiamo fare la nostra partita e ritrovare la nostra compattezza. Sull’esperienza, in più: ci siamo fatti gasare un po’ troppo dall’ambiente di San Siro, volevamo fare gol a tutti i costi. È giusto, ma dovevamo essere bravi a contenerci al contempo: sembrava che giocassimo contro una squadra di terza divisione, ma parliamo dell’Arsenal. Portiamo a casa questa legnata, ma penso ci faccia bene”.
Ancora sulla partita con l'Arsenal: “Questo è il lavoro più bello del mondo, allenare è bellissimo ma si deve poi giocare la partita e mettere in pratica il tutto, e vedremo domani se mettiamo in campo ciò su cui si è lavorato. Quando parlo di inesperienza mi ci metto anche io, e quando dico che sono un pulcino rispetto a Wenger è vero: non ho grandissima esperienza in Europa, e quando dico che la partita si poteva preparare meglio è così, io e il mio staff non siamo stati bravi a carpire la loro pericolosità. Si è giocato come non volevamo noi. In questi giorni abbiamo controllato i giocatori con MilanLab, sono passati poi nel confessionale a dire come stessero, ma c’è sempre il campo poi a dimostrare tutto: c’è grande disponibilità da parte di tutti. Astori? È successo un qualcosa di anomalo, è stato un ragazzo che è cresciuto qui, che ha giocato con tanti giocatori del Milan: è stato una batosta, ma non deve sfociare nel cercare alibi. È stato un grandissimo giocatore e un grandissimo uomo: come abbiamo avuto noi queste problematiche le hanno avute anche altri. Dispiace tanto quello che è successo, abbiamo perso con l’Arsenal perché sono stati più bravi di noi e abbiamo sbagliato tanto. Il coraggio tante volte non basta, anche quando lo stadio ti spinge. Loro in Inghilterra hanno strutture totalmente diverse dalle nostre. È un calcio totalmente diverso, qualcosa di nuovo. Ci vuole tempo, 15-20 partite. Borini per Calabria domani? Siamo molto contenti di Davide, con l’Arsenal ha avuto una partita molto fisica e dispendiosa: è un ragazzo che sul piano fisico e mentale sta migliorando tantissimo, anche nella tenuta. Il Genoa va spesso a imbucare la profondità, è una squadra che sa quello che deve fare: bisognerà battagliare, battere colpo su colpo. È una squadra aggressiva, pronta ad intercettare e ripartire. Domani pensiamo alla partita di Genova, gara molto importante: mi bruciava aver perso anche Rijeka, anche da qualificati, nella storia le sconfitte rimangono. Nel calcio bisogna preparare ogni gara: testa a domani e poi all’Arsenal, sarà difficile ma poi non si sa mai”.