L'ultima giornata di campionato davanti al pubblico di San Siro, contro la Fiorentina, per raggiungere l'obiettivo minimo all'interno di una stagione complessa, con quel sesto posto che garantirebbe l'accesso diretto alla fase a gironi di Europa League. Il Milan di Rino Gattuso si appresta ad affrontare la squadra di Stefano Pioli tentando di vincere, oltre ogni sguardo al risultato dell'Atalanta a Cagliari, per provare a chiudere al meglio l'annata in corso, dovendo fare a meno di Suso (fermato da una lesione muscolare) e degli squalificati Borini e Montolivo: nella consueta conferenza stampa pre gara, l'allenatore rossonero ha parlato così della sfida che attenderà i suoi.
“Già da mercoledì avevo chiesto in sede come fosse la prevendita, già mercoledì erano in 52-53 mila: domani non sarà l’ultima partita della nostra stagione, ma da domani inizia il campionato. Dobbiamo ripartire dai 60 mila di domani, se questi saranno: domani non sarà facile, conoscendo il loro allenatore e la professionalità della sua squadra. La gara d’andata come inizio del nostro campionato? È stata una gara di grandissima sofferenza, abbiamo giocato col coltello tra i denti: eravamo sotto e per la prima volta siamo riusciti a non perdere in stagione, ho visto un qualcosa di nuovo nel ragazzi. Ma la svolta è arrivata nel derby”.
“Suso out? Non si può fare nulla: nell’ultima punizione in allenamento ha avuto questa piccola lesione, ma domani non lo avremo. Domani potranno giocare anche i giocatori della Primavera, non serve il nome, chi gioca deve giocare con grande veemenza e voglia per portarla a casa. Chi non ha nulla da perdere viene qui e gioca in modo sbarazzino, la tensione è dalla nostra parte: son convinto che domani ci sarà da fare tanta fatica, la Fiorentina è giovane e ha qualità, somiglia tanto a noi e attaccano la profondità, fanno paura”.
“Donnarumma? La maglia ai tifosi a Bergamo non l’ha tirata, non so se gli sia stato detto di non tirarla…ma al di là di questo, in questo momento ha commesso qualche errore, ci sta e bisogna capirlo: è da un anno che si parla di lui, sicuramente ci ha messo del suo ma non dobbiamo dimenticarci che è un patrimonio della società. Poi decideranno lui e la società cosa fare, si è allenato, l’ho visto e devo ringraziarlo: fosse stato un altro magari avrebbe anche potuto tirarsi indietro”.
“C’è differenza tra Champions ed Europa League, non voglio essere ipocrita: c’è rammarico per i punti persi, e non parlo solo della gestione di Vincenzo Montella, anche io ne ho combinate…Vedete le situazioni con Benevento e Verona. Noi ci siamo meritati quello che ci stiamo giocando, ci siamo fatti la bocca buona dopo la striscia di risultati…Anche se son convinto che se la partita di Torino fosse finita in modo diverso, chissà cosa sarebbe successo. Coi se e coi ma, comunque, non si va da nessuna parte”.
“La Juventus vince perché ha grande programmazione, così è più facile e non è un segreto: loro sono inarrivabili per programmazione, non è solo forte in campo, ma in tutto”.
“Compleanno di Rocco? Ogni tanto con una tazzina di caffè guardo la sua statua e parlo con lui qui a Milanello…Io acclamato? Provo grande orgoglio da quando alleno questa società. Per me San Siro e Milanello sono casa mia, mi sento capo ultrà: quando ti senti tutte queste pressioni addosso le senti perché il Milan è anche la mia squadra del cuore, questi 5 mesi mi sono sembrati 50 anni. La delusione più grande da parte mia è stata vedere tutti quei tifosi all’Olimpico senza gioia, ma devo andare avanti: da giocatore potevo abbattermi, ma da allenatore devo far vedere di essere quello duro”.
“Bilancio stagionale? Non so se vi rendete conto cosa può cambiare, con la tournée in America ci sono soldini da guadagnare, non fare i preliminari di Europa League ti cambia la vita: metteremmo benzina sulle gambe e regole. Pensa se invece li facessi…ti cambia la vita. Son molto più preoccupato per domani che con la partita con la Juventus, sarà una partitaccia. Guardate ieri il Frosinone…non c’è nulla di scontato”.
“Rimpianti nella gestione dei giocatori? Sicuramente con una condizione fisica accettabile qualche giocatore potevamo farlo riposare di più e non tirargli il collo, è stata cambiata radicalmente la preparazione. Bisogna ringraziare di aver avuto pochissimi infortunati. I rimpianti ci sono sempre, ma penso che in una squadra come il Milan sia bello cambiare, lavorare, non sono fissato sul 4-3-3: anche quando si è fatto male Suso ho pensato di improvvisare qualcosa, ma cambiare ora è rischioso. Ci vuole tempo. Cambi di modulo? Lo avete toccato con mano, ci sono state occasioni con la difesa a 3: bisogna lavorare sui concetti e sul campo, non si possono fare esperimenti se non si lavora sulle cose”.
“Supercoppa Italiana? Non ci sono ancora arrivato con la testa al 12, magari senza preliminari. Se domani si vince faccio 30 km a piedi, sto pensando alla partita di domani. Sarà bello ritrovare la Juve per giocarsi un trofeo, sarà affascinante. Ricordandoci che abbiamo preso 4 gol due settimane fa…bisogna arrivarci belli carichi e pronti”.
“Montolivo è stato il capitano del Milan, dal primo giorno con lui ho avuto un rapporto schietto, si vedeva che non era felicissimo per aver giocato poco, ma a livello umano non ha sbagliato una virgola. Poi sull’espulsione…Anche a me è capitato”.
“L’80-85% di questi giocatori rimarranno con questa maglia, chi arriverà dovrà avere esperienza. Abbiamo giocatori che devono crescere e possono dare tanto. Non so se ci sarà il blocco del mercato, vediamo cosa ci dirà l’UEFA e in base a quello ci comporteremo: arriveranno in 3-4 e in altrettanti usciranno”.
“Percepivo che la mi squadra a livello mentale non mi avesse dato molto prima del Benevento, e ho capito che avrebbero potuto metterci in grande difficoltà. Ho il rammarico più grande per quella partita là, ho aspettato troppo ad alzare l’asticella, questo è il rammarico che ho sulla mia gestione”.
“Con Inzaghi e Nesta ci sentiamo spesso, hanno già iniziato a prendersi in giro: non so se andrò a vederla ma sicuramente la vedrò in Tv. Son contento che Sandro sia tornato in Italia, è più magro di prima, devo fargli i complimenti. Anche Inzaghi è magro, ma non mangia… Buffon? Gli abbiamo scritto come fa a non mollare mai, gli fa onore tutto questo: gli vogliamo tutti bene. Scrive meno di tutti perché non ama molto la tecnologia, è un po’ come me. Politano e Berardi? Sono due giocatori interessanti, ma mi sembra difficile prendere due attaccanti”.