L'amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani ha rilasciato una lunga intervista al podcast Bloomberg Talks. L'a.d. rossonero si è soffermato sulle strategie commerciali e sportive del club, partendo dal calciomercato: "Noi non siamo obbligati a vendere giocatori, non abbiamo carenza di capitale o problemi di flusso di cassa, quindi non abbiamo bisogno di vendere nessuno. Da tifoso posso dire che su Maignan e Theo non bisogna preoccuparsi".
Milan, le parole di Furlani
Furlani ha poi parlato della possibilità di giocare delle gare di Serie A negli Stati Uniti: "Ci sono delle sfide a livello regolamentare, ma se vogliamo veramente espandere il nostro business questa è una cosa fondamentale. Stiamo lavorando con la Lega Serie A e gli altri organi regolamentari come UEFA e FIFA".
Sugli obiettivi stagionali, l'a.d. non si sbilancia: "La nostra ambizione è di lottare per lo Scudetto ogni anno e di essere competitivi anche in Champions League. Ora noi lo vogliamo fare attuando una strategia di sostenibilità. TI porto un esempio: due anni fa il bilancio per la prima volta in 17 anni non ha registrato alcuna perdita, e l'anno scorso abbiamo bissato questo importante risultato, e non penso che al Milan sia mai successa una cosa del genere".
Parole infine sull'impronta americana di Red Bird nel Milan: "Siamo di una proprità americana che è RedBird, leader negli investimenti per quanto concerne sport e spettacolo. Siamo diventati più americani anche in campo, anche perché credo che tu volessi dire che abbiamo due giocatori americani. Le nostre decisioni non si basano sulla nazionalità del passaporto del giocatore, ma quanto lui è bravo. Ovviamente alcuni giocatori sono americani, nel nostro caso ne abbiamo due, fra cui Christian Pulisic, che ha un appeal a livello commerciale importante in America e questo aiuta, ma noi non facciamo dipendere le nostre decisioni di campo dalle nazionalità dei giocatori".