Milan, Donnarumma: "Ho rinunciato a tanti soldi per questa maglia"
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Data: 19/08/2017 -

Milan, Donnarumma: "Ho rinunciato a tanti soldi per questa maglia"

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Gigio Donnarumma, l'estate della maturazione. La trattativa per il rinnovo ha messo a dura prova il giovanissimo portiere rossonero, che se non è riuscito a maturarsi tra i banchi è comunque "maturato" nella vita di tutti i giorni. "Gigio" si è raccontato nel corso di una lunga intervista concessa a Il Corriere dello Sport. Si parte dai "primi passi": "A scuola calcio ogni partita litigavamo perché ero sempre il più alto e gli avversari pensavano che avessi un’età maggiore" - attacca Donnarumma - "Dai dieci anni in su ho cominciato ad avere un maggiore sviluppo rispetto agli altri bambini miei coetanei. Ho sempre in porta, anche se in allenamento mi divertivo anche a giocare avanti. Mi piace la responsabilità. È questo che mi piace del mio ruolo. È questo che mi rende molto orgoglioso davanti ai miei compagni e al pubblico. Il portiere per prima cosa è responsabilità, perché quando sbagli tu è gol. Non è un ruolo per caratteri fragili o per persone emotive. È un mestiere carico di pesi. Carico di sfide. Proprio quello che a me piace".

Il numero uno del Milan torna sull'episodio delle banconote dello scorso Europeo Under 21: "Mah, sinceramente in quel momento non me ne sono neanche accorto. Sapevo che erano in contestazione con me perché li sentivo urlare dietro, però in quel momento non pensavo neanche che erano soldi. Poi, finita la partita, quando ho visto le immagini e ho visto tutto sinceramente ci sono rimasto male. In quel momento volevo pensare solo all’Europeo, e mi dispiaceva che i tifosi pensassero a un mio tradimento. Io cercavo sempre di rimanere tranquillo, di non pensare alle voci. Sinceramente per un ragazzo di diciotto anni è un po’ difficile. Lo è stato anche per la mia famiglia perché siamo persone tranquille, educate. Per questo ci faceva male sentire tutto quel rumore. C’era una gran confusione sui social, un gran frastuono. Però io cercavo sempre di rimanere tranquillo, di restare il ragazzo che ero. Ci tenevo a non perdere il sorriso. Mi hanno fatto male, non posso negarlo. Ma mi sono difeso restando me stesso. Sorriso e tranquillità".

La vita social di Gigio: "Come si può vedere ci sono periodi in cui non posto niente e periodi in cui sono socialissimo. Ma per me non sono tanto importanti, non mi faccio condizionare. Cerco, anche con i social, di prenderla con il sorriso, di divertirmi. In fondo sono anche momenti di distrazione, dopo le giornate di lavoro". Voti in pagella e commenti nei social: più difficile digerire i secondi... "Ai social cerco di non dare tanto rilievo, non sono giudizi critici ma opinioni di singoli tifosi. Sono sincero: il giorno dopo la partita è normale che guardi i giornali e le pagelle che misurano come ho giocato. Quando sai di aver dato il massimo e vedi che ci sono giudizi sbagliati, ingenerosi. E’ normale, in questi casi, il dispiacere e il nervosismo. Ma finisce lì perché poi in allenamento o durante le giornate di preparazione della partita successiva non ci pensi neanche. Sono escoriazioni, non ferite»

Modelli? Solo il top: "Gigi Buffon. Gigi, da quando sono piccolo, è il mio modello. Adesso c’è Neuer che mi piace molto. Cerco di seguire la sua carriera: mi ispiro molto anche a lui, adesso. Mio fratello? Mi fa piacere averlo vicino perchémi aiuta tanto, mi aiuta negli allenamenti, ci aiutiamo entrambi. Siamo colleghi ma c’è qualcosa di più, per me molto importante: l’affetto familiare". Notte insonne per? "Il derby è sempre il derby quindi è normale che prima del derby ci sia un po’ d’ansia, un po’ di timore. Il derby è quello che ti tiene sveglio la notte prima...". Il giorno dell'esordio: "Il sabato Mihajlovic mi chiamò nel suo spogliatoio e mi chiese se avevo paura, perché il giorno dopo aveva intenzione di farmi esordire. Io gli dissi di no subito, senza esitazioni, perché non ho mai avuto paura. Me la sentivo di esordire, anche se ero giovanissimo, avevo meno di diciassette anni. Tutti allora mi dicevano che ero giovanissimo, anzi sono tuttora giovanissimo, però non ho mai avuto paura di niente e di nessuno. Esordio in Nazionale? Neanche lì ho avuto paura perché lì c’è stato Gigi che mi ha aiutato tanto, mi ha dato tanti consigli e tante rassicurazioni negli allenamenti. Per me lui è stato davvero speciale. Tecnicamente e umanamente. Non mi ha fatto mai sentire timore. Gli sono molto grato".

Tante offerte per Donnarumma, lui ha scelto i rossoneri: "Le squadre le dicono i giornali. Però sinceramente sì, ho rinunciato a molto per restare al Milan. Abbiamo cambiato molto e adesso stiamo cercando di fare gruppo, di allenarci bene, di ascoltare il mister. Dobbiamo tornare in Champions, quella è la prima cosa. Cerchiamo di dare il massimo, per tornare in Champions. Quello è il nostro obiettivo, il nostro dovere. Noi in corsa per lo Scudetto? Sicuramente la Juve è quella che può vincere ma… Attaccante più pericoloso? Higuain. E'lui l’attaccante con maggiore forza in Italia e del quale ho un po’ paura... Anche se non mi ha mai fatto gol, finora". C'è già una parata speciale: "Secondo me, quella su Khedira contro la Juve. La più bella e anche la più importante". In chiusura d'intervista Donnarumma parla degli obiettivi futuri: "Sono giovanissimo, non si è mai finiti. I campioni sono tali perché, anche a trentacinque o quaranta anni, vogliono migliorare. Non bisogna mai pensare di essere arrivati e fermarsi... Io ho bisogno di lavorare, ho bisogno di tanto sudore, di tanta fatica. Perché non si finisce mai di imparare. Esami? Sì, li farò, quando sarò pronto. Non me la sentivo quest’anno. Su questo è stato fatto un enorme casino. Non me la sentivo. Tutto qui. Sono un ragazzo di diciotto anni come gli altri. Vorrei che non lo si dimenticasse mai".



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