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Data: 10/12/2017 -

Milan, Gattuso: "Per tornare in alto servono buoni giocatori, risultati, regole e senso di appartenenza. Quando arrivai io al Milan..."

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Prima vittoria rossonera per il Gennaro Gattuso allenatore del Milan, quella di questa sera contro il Bologna grazie alla doppietta di Bonaventura. 24 punti e settima posizione ora per i rossoneri. Ha parlato così proprio Gattuso nel post partita ai microfoni di Sky Sport: “Il Bologna ci ha messo in difficoltà, dobbiamo migliorare in fase difensiva perché concediamo tanto, ci godiamo la vittoria ma la strada è lunga. Vincere serve a lavorare con tranquillità, a proporre cose nuove, a lavorare molto meglio. La squadra mi segue e mi ha dimostrato grande voglia ed è questo l’importante, ora pensiamo già al Verona mercoledì. Cosa serve a riportare il Milan in alto? Buoni giocatori, risultati, senso ci appartenenza, il fatto di avere delle regole perché gestire 24-25 giocatori non è mai facile e questa squadra è composta da giocatori forti. Non è per fare polemica perché nutro grande rispetto per Montella: palleggiamo bene ma questo non basta, serve avere una gamba importante e dobbiamo ritrovare una condizione fisica che permetta questo lavoro. Devo lavorare ancora tanto ma quando vedo che quando chiedi a qualcuno di fare 5’ di corsa sembra di scalare l’Everest invece ci perdi tempo sembra tutto più facile. Serve fatica e sacrificio poi da soli non bastano perché ci sono colleghi fenomeni e bisogna preparare bene le partite ma la squadra mi segue, vuole fare di più. Ho scelto 3-4 concetti e bisogna portare avanti quelli: negli gli ultimi 15 metri attaccare la profondità, dare più soluzioni a chi gestisce la palla, fare molte più preventive per non dare campo agli avversari. Stiamo ricercando tutto questo. In questa squadra non tutti hanno espresso il massimo, tra i quali gli attaccanti. Bisogna metterli in condizione e bisogna lavorare. Sono attaccanti, vivono per il gol”.

Sulla mentalità vincente del grande Milan da trasmettere ai propri giocatori: “Io ho ancora negli occhi Istanbul quando siamo usciti sia in Coppa Uefa sia in Champions col Galatasaray, c’erano giocatori come Albertini, Maldini e Costacurta che avevano vinto il mondo e piangevano. I tanti schiaffoni e le cazziate di quel Milan penso che a fine valevano tantissimi punti in più e mi hanno lasciato tanto. Quando arrivai al Milan vedevo le foto dei giocatori coi trofei in mano rosicavo perché nei primi 3 anni non ho vinto nulla e volevo lasciare qualche foto mia, poi mi è andata bene… Tante volte non nascondo che mi sono chiesto ‘che c***o ci faccio qua?’”.

Sui giocatori arrivati dal mercato: “Vado a vedere quelli che sono arrivati e ci sono giocatori che hanno fatto bene prima di arrivare qua e bisogna trovare a livello tattico la posizione migliore per tutti loro ma si parte dalla mentalità perché bisogna battagliare e dare una mano a tutti e poi i principi tecnico tattico fanno la differenza ma bisogna partire da questa base”.

Infine, una battuta su un Gattuso ‘accaldato’ in panchina nonostante la neve a San Siro: “Potevo stare in panchina pure a petto nudo…”.



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