Gerry Cardinale, proprietario di RedBird Capital Partners, società che detiene il controllo del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Londra a margine di un evento organizzato dal Financial Times, il Business of Football Summit.
Inevitabilmente, al centro del dibattito c'è stata la questione stadio. A tal proposito, Cardinale è stato chiaro: "La nostra priorità è rimanere nel Comune di Milano. Siamo consapevoli dell’importanza di San Siro per l'Italia e Milano, ma l’attuale stadio è stato costruito negli anni '20: se vogliamo riportare il Milan e la Serie A al top a livello mondiale serve una svolta a 360 gradi. Quando si valuta l’importanza del brand Milan, è evidente come un tema da sviluppare riguardi le infrastrutture, perché si tratta anche di consegnare un prodotto degno ai propri tifosi, i quali devono avere accesso a una infrastrutture di livello mondiale". Interpellato sulla possibile collocazione del nuovo impianto, Cardinale ha risposto così: "Stiamo valutando diverse aree anche vicino a San Siro, credo che possiamo portare valore trasformando un'area".
Milan, Cardinale parla della questione stadio
Il proprietario del Milan ha poi commentato l'opzione di un impianto condiviso con l'Inter: "Sono un grande sostenitore dell’essere indipendenti, ma al momento non c’è niente che escludiamo a prescindere. Ma penso che l’Inter al momento stia pensando a quello che sarà il proprio futuro e noi ci concentriamo sul nostro, e quale può essere la migliore soluzione per noi".
Dunque Cardinale ha proseguito sottolineando ancora l'importanza di insistere sul brand Milan: "Noi non siamo investitori che arrivano e comprano. Il Milan è uno dei più grandi brand in Europa; non lo conoscevo fino a quattro o cinque anni fa, ma solo il Real Madrid ha più Champions, una grande opportunità per fare quello che sappiamo fare".
Il proprietario di RedBird ha poi parlato in generale dello stato di salute del mondo dello sport e dell'ecosistema Milan: "C’è stata una bolla che ha riguardato lo sport; non è una novità, tuttavia quello che ho sentito mi preoccupa un po’. Da quando abbiamo comprato il Milan c’è continuità, con un grande lavoro di Elliott, che adesso possiamo portare al livello successivo. Il nostro modello (quello di RedBird, ndr) funziona, lo dimostrano i 20 anni che abbiamo alle spalle. Quando vediamo il Milan notiamo un ecosistema: Serie A, tifosi e città di Milano. Abbiamo una fenomenale fanbase a Milano e in Italia, i tifosi stanno facendo il loro lavoro noi dobbiamo fare il nostro, portare un valore aggiunto
Infine un commento sulla questione Superlega: "Il progetto è fallito e non c’è motivo di parlarne. Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa. Io voglio che tutta Serie A sia competitiva, la domanda è come farlo". Leggi anche - Milan e Inter, costruire lo stadio conviene?