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Data: 27/09/2017 -

Milan, Bonucci: "Il dilemma della difesa a 3 o 4 fa parte della mia storia. Non sono soddisfatto del mio rendimento"

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Intervenuto al fianco di Vincenzo Montella nella conferenza stampa in vista del match di domani d'Europa League contro il Rijeka, ecco Leonardo Bonucci: “Sono state ore importanti soprattutto quando vesti una maglia così importante: a Genova è successo ciò che non speravamo, ma sono carico e ho voglia di fare parte di questo gruppo e di questa squadra per fare qualcosa di importante. Sono tranquillissimo, ha sempre fatto parte della mia storia il dilemma a livello di difesa a 3 o 4: in tanti dicono che ho fatto la storia della Juventus a 3, ma in realtà in Europa ho giocato tanto anche a 4. Sono a completa disposizione dell’allenatore e del CT, il mister non ha scelto il 3-5-2 perché c’è Bonucci: posso giocare e rendere con un modulo o con un altro. Come diceva il mister siamo una squadra nuova ed era normale inciampare in situazioni scomode. Giocare ogni 3 giorni è diverso che giocare ogni 7: è essenziale ricaricare la mente. Alla Juve ero sempre pronto a sfidarmi per essere pronto per la partita dopo: dobbiamo imparare che quando giochi ogni 3 giorni non hai tempo di pensare a ciò che hai fatto ma devi focalizzarti su come recuperare e rendere al massimo a partire dall'allenamento e dalla partita successiva. A Genova una lezione importante per tutti noi. Per adesso non sono soddisfatto del mio rendimento, ho commesso diversi errori: è dentro di me la voglia di rispondere sul campo a tutto ciò che è stato detto. Le critiche devono essere uno stimolo per migliorare. Sono proprio i momenti di difficoltà che devono dimostrare la voglia che i momenti devono essere solo un ricordo, bisogna stimolare mente e corpo a superare ogni limite. È successo a Vienna e ci siamo ricascati, da parte nostra c’è voglia di creare una mentalità ogni volta per vincere e allenarti per dare il tuo meglio. Quando ho scelto il Milan sapevo benissimo che ci fosse il rovescio della medaglia, è successo e credo che la presenza della società sia stata un messaggio per tutti e per tutto l’ambiente Milan. Quest’anno non si può scherzare, il Milan deve fare il Milan ed è normale ci possano essere ostacoli, nonostante non ci sia tempo e si debba lavorare per portare il Milan in Champions e lottare per le prime posizioni in Serie A. Come ho detto prima, quando ho scelto il Milan sapevo ci fossero oneri ed onori: non mi sento capro espiatorio ma mi sento messo in discussione come tutti, serve quel fuoco utile a non avere alibi intorno e a dare il 100% per se stesso. Sono arrabbiato il giusto per affrontare una partita importante come quella di ieri sera. La forza di una squadra credo sia quella di guardarsi negli occhi nello spogliatoio e scendere in campo motivati, questo credo sia il segreto che ha portato la Juventus a vincere negli anni, un grande gruppo che aveva voglia di mettersi in discussione sul campo. Credo che ci siano giocatori e uomini importanti in questa squadra, credo si formerà il gruppo e arriveranno grandi risultati. Il Milan deve arrivare in Champions? Assolutamente si”



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