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Data: 26/08/2016 -

Milan, Bacca: "I tifosi devono stare tranquilli, per me il mercato è terminato"

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Un'estate a sfogliare la margherita, poi la scelta. Carlos Bacca ha deciso di rifiutare la ricca Premier e tutte le altre offerte, anche in italiane, per la felicità dei tifosi milanisti, ripagati con una "tripletta" alla prima giornata. I motivi principali? La famiglia, l'amore per il club e per la città e Montella.

"Ritengo il West Ham un club di prima grandezza, ma ho respinto l’offerta, anche perché devo pensare alla mia famiglia" - dichiara Bacca nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello sport - "Ne ho parlato con Galliani, mi è parso giusto avvisarlo perché mi ritengo una persona chiara e trasparente e la mia intenzione è restare dove sono. Lui mi ha risposto che anche il club ritiene che io debba rimanere. Sono sincero: mi piace molto sentirmi dire dalla società che per loro sono importante. Quindi dico ai tifosi: tranquilli, per me il mercato è terminato. Prima ero sul mercato, so che il club aveva dei problemi e so che ero uno dei pochi che avrebbe garantito di fare cassa. Con i soldi della mia cessione il Milan avrebbe risolto diverse situazioni, quindi se fosse finita così lo avrei capito. Ora invece la sensazione di essere un incedibile è molto bella. Vuol dire che c’è fiducia in me, che sono andato bene. Prima di essere un calciatore sono una persona. Se sono importante per il Milan, vuol dire che devo restare".

Famiglia decisiva nella scelta di rimanere a Milano: "Mi ha fatto cambiare idea. Oltre che dall’Inghilterra avevo offerte anche da Italia e Francia, ma erano tutte situazioni in cui non mi vedevo al 100%. Mia moglie per me è fondamentale, stiamo insieme da dodici anni e io all’epoca non ero nulla, non avevo il nome che ho oggi. Eppure mi ha voluto fortemente, nonostante qualche divergenza coi suoi genitori: lei studiava ingegneria civile, suo papà e sua mamma ovviamente volevano il meglio per la loro figlia, e io ero un matto che pensava a far festa. Ora faccio cose molto normali, perché 8­-9 anni fa ho fatto di tutto. A mia moglie piace tutto dell’Italia e di Milano e mio figlio considera questa città casa sua. Io voglio arrivare a casa e vedere la mia famiglia contenta. Vorrei che mio figlio facesse il calciatore anche lui, giochiamo tutti i giorni nel campetto di casa. E’ lungo una cinquantina di metri, si diverte da matti e il sorriso è la cosa più importante, come ce l’ho io quando gioco a pallone".

Montella è uno dei motivi che ha spinto Bacca a rimanere: "Con lui mi diverto molto di più. Mi piace il suo gioco perché la squadra è costruita per attaccare e mi arrivano più palle gol. Col Torino sono state 5 o 6 e allora sì che la butto dentro tre volte. Se invece te ne arriva una è molto più complicato. L’anno scorso era così e dovevo restare concentratissimo. Posso dirlo? Ora è diverso, c’è allegria in spogliatoio, in pullman, in hotel. La scorsa stagione mancava. Montella mi ha detto chiaramente che gli sarebbe spiaciuto perdermi, che mi ritiene forte, un leader, e che segno tanto come faceva lui. Ho sentito la sua fiducia e so che nel suo tipo di gioco ci starò bene come ci starei in quello di tutti gli allenatori. Sono uno che si adatta e lavora duro per la squadra, è sempre successo così".

Tra gli obiettivi dell'attaccante colombiano c'è la classifica dei cannonieri: "Mi interessa eccome. Come minimo, voglio superare i gol dell’anno scorso, però vorrei equilibrio nei miei confronti: non sono un fenomeno dopo una tripletta, e non sono scarso se me ne mangio tre. Quando succederà mi diranno che ho la testa altrove, e io invece resto sempre lo stesso. Mi dà fastidio essere giudicato solo in base ai gol. Poi, ovvio, devo migliorare, soprattutto col sinistro. Obiettivo di squadra? Voglio l’Europa con questa maglia, sto lavorando per questo. La mentalità mia e del club è europea, per il Milan l’Europa è un obbligo. Sono orgoglioso di essere in questo club e di esserci adesso: cinque anni fa sarebbe stato facile e comodo per chiunque scegliere il Milan, io l’ho fatto quando tutto era più difficile".

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