Ultime due stagioni da dimenticare per il Milan, ma non per tutti i rossoneri. Luca Antonelli, ad esempio, ha coronato un sogno, quello di giocare nel club che lo ha lanciato e per il quale fai il tifo fin da piccolo.
"A livello personale direi che sono state due stagioni positive" - dichiara il terzino rossonero nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport - "Ho totalizzato una quarantina di partite e realizzato 4 gol. Al Genoa stavo benissimo e lo avrei lasciato solo per il Milan, che è la squadra del mio cuore fin da piccolo. Ero qua 10 anni fa, ma quello era un Milan dove era quasi impossibile giocare, una delle formazioni più forti della storia. Sono cresciuto allenandomi con Maldini, Dida, Gattuso, Nesta, Pirlo e tutti quei campioni. Da ex tifoso della curva vivevo un sogno, il giorno dell'esordio in prima squadra con Ancelotti non lo dimenticherò mai".
Donnarumma e De Sciglio, due giovani italiani da cui ripartire: "Io all'età di Gigio non giocavo neppure in Primavera. E' un fenomeno e sono stati bravi Mihajlovic e Magni a dargli fiducia, perché accantonare uno come Diego Lopez non era facile. A parte Buffon, Donnarumma e Perin sono i più forti in Italia. De Sciglio? E' un amico e di lui posso parlare solo bene. In Nazionale, dove forse ha trovato la fiducia di cui aveva bisogno, è andato benissimo e ha dato un segnale importante. Di 1992 forti come lui ce ne sono pochi in giro".
Primi giudizi anche sul nuovo arrivato, Lapadula: "Abbiamo fatto assieme qualche allenamento a Parma, quando lui era un ragazzino della Primavera. La sua stagione in serie B a Pescara è stata pazzesca. Ci darà una grossa mano perché ha la cattiveria giusta per arrivare". Obiettivi stagionali? "Meglio non porsi obiettivi. Negli ultimi due anni abbiamo sempre detto che volevamo tornare in Europa, ma non ci siamo riusciti. Bisogna stare a testa bassa e pedalare. L'obiettivo è giocare alla pari con tutte. A parte la Juve, non ci sono tante squadre superiori a noi. Il Napoli ha un ottimo allenatore e ha preso un buon giocatore come Milik, la Roma ha un organico forte. Saranno competitive ad alti livelli anche quest'anno. Juventus? Sulla carta è di un altro pianeta, ma la palla è rotonda e può succedere di tutto".
La qualificazione alle coppe europee rimane comunque il primo passo: "Io non ci ho mai giocato e mi piacerebbe farlo. Stare sul divano di casa, durante la settimana, non mi esalta. Possiamo disputare un campionato importante, siamo in grado di stupire tutti. Le voci sul futuro della società non ci distraggono perché sappiamo che se anche Berlusconi dovesse vendere lo farebbe per il bene del Milan. Sta aspettando perché forse non ha ancora trovato imprenditori in grado di dargli le garanzie che cerca. Il mio obiettivo è vincere un trofeo con i rossoneri e per centrarlo ho ancora 3 anni di contratto. Spero anche di più perché qui sto benissimo".