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Data: 21/06/2017 -

Mihajlovic: “Donnarumma fortissimo ma deve ancora crescere: vicenda gestita male. Balotelli? Lo prenderei al Toro”

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Vacanze a Porto Cervo, per Sinisa Mihajlovic. In attesa di tornare a lavorare sul campo, l’allenatore del Torino si gode il meritato relax. Intervenuto a “L’originale”, il serbo si è dilungato sulle possibili trattative di mercato legate, ovviamente, al futuro di Belotti: “Il Cholito? Non parlo dei giocatori che non sono del Toro. Ci sono tanti nomi, sono sicuro che la dirigenza farà di tutto per prendere quel che ci serve. Tutto dipenderà dal futuro di Belotti, ma dovremmo assicurarci almeno un altro attaccante. Il suo futuro verrà deciso presto, appena inizierà il ritiro tutto sarà più chiaro. Balotelli l’ho preso al Milan e lo prenderei anche al Toro, perché no?”.

Circa gli obiettivi della prossima stagione del Torino, Sinisa ha parlato così: “La prossima stagione per noi dovrà essere una stagione stimolante, entreremo nella fase due del nostro progetto. Quest’anno abbiamo gettato le basi e riportato una certa mentalità, ora dovremmo lavorare sui particolare, sul migliorare i nostri pregi e correggere i nostri errori. L’obiettivo dopo i due anni è quello di riuscire ad entrare in Europa, ci proveremo anche se non dipenderà solo da noi. Oltre a Juve, Roma e Napoli ci sono le due milanesi che si stanno rinforzando molto. Poi la Fiorentina, la Lazio, che sono abituate a lottare per una posizione europea, e l’Atalanta. Vedremo a fine mercato cosa siamo riusciti a fare, di sicuro l’obiettivo minimo è quello di migliorare il nono posto di quest’anno. Poi vedremo se riusciremo ad andare in Europa”.

Mihajlovic si è poi soffermato anche sul caso Donnarumma: “Non conosco i termini della trattiva e non mi piace guardare casa degli altri. Gigio è fortissimo ma è ancora un ragazzino di 18 anni. Io gli voglio tanto bene. Per diventare un campione deve ancora crescere e farlo in una società dove tutti gli vogliono bene lo avrebbe potuto aiutare. Non c’è bisogno di correre, ha ancora 20 anni di carriera davanti. Capisco Raiola, conosce il fatto suo. Al posto di Gigio io sarei rimasto ancora un po’ al Milan sia per riconoscenza sia per un fattore di crescita. Poi penso che il Milan gli abbia offerto un ricco rinnovo. Ora si è creata una situazione difficile, ha metà Italia contro: questo può essere un freno per la sua crescita, anche se lui è molto forte caratterialmente. La situazione doveva essere gestita meglio da entrambe le parti”.

Chiosa finale dedicato a Cairo, verso cui l’allenatore del Torino non ha risparmiato parole di elogio: “Il Torino è una società dove si fa il calcio, il presidente è sempre presente, si informa di tutto anche se non si immischia mai nelle mie scelte. Parliamo e discutiamo, ha piena fiducia in me. Non è un caso il Torino sia una società senza debiti, che fa plusvalenze importanti. Mi trovo bene con Cairo, rispetto ai primi anni mi hanno detto che è migliorato molto. E’ un presidente perfetto per una squadra di calcio perché ti dà piena fiducia. Spesso ci sentiamo e parliamo. Non litighiamo, al massimo discutiamo. Lui è sempre stato carino con me, anche nei momenti di difficoltà mi ha sempre difeso. Queste sono cose che un allenatore non dimentica”.


Tags: Torino



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