Meno cento a Euro2016. Se l'emozione si misura nell'attesa, lo scollinamento che porta alle due cifre ha quel qualcosa di speciale, che è prerogativa esclusiva delle grandi competizioni: ci siamo, pronti, dai che si comincia. La Francia attende il suo momento di notorietà calcistica, dopo un 2015 di lacrime e dolori. Stadi finiti e inghirlandati, gioielli di prima qualità per un Europeo che si prospetta tra i più affascinanti di sempre.
Sarà la formula allargata o forse l'appiattimento delle differenze a rendere la cornice ancora più carica di aspettative, in un contesto in cui quasi tutte e 24 possono perlomeno crederci. Un'attesa diversa, che nasconde un dubbio di fondo: quali sono le reali contendenti al titolo? Impossibile sottovalutare l'Islanda dei miracoli, l'Irlanda di cuore e sudore, l'Albania tutta italiana di De Biasi.
Anche perchè le facce, quelle sì, sono cambiate. La super Spagna del 2012, ombra di se stessa al Mondiale brasiliano, ricerca la sua identità, dopo aver provato a cambiare uomini e registro. L'Italia, finalista in quel 2012, sta provando a capire quale sia la sua reale identità e quali le sue ambizioni, con un Conte desideroso di lasciare da vincente. E la Germania, quanto arriverà appagata da un 2014 memorabile? Per non parlare della Francia ospitante, con la terribile nuova classe di giovani con la loro spregiudicatezza.
Cento giorni che separano le domande dalle risposte, che separano l'impossibile dal possibile. Ventiquattro per un posto, a darsi battaglia per un mese esatto. Si comincia il 10 giugno con Francia-Romania, si finisce il 10 luglio. Cento giorni per costruire, rifinire, inventare e studiare; cento giorni pronti a diventare minuti, fino al fischio che darà inizio alla festa.