Rinforzarsi sì, ma con un occhio al bilancio. E' questo il diktat in casa Inter. La speranza del popolo nerazzurro è di evitare cessioni eccellenti, che per fare mercato sembrano inevitabili. Chi sacrificare? Sandro Mazzola, leggenda del calcio italiano e bandiera dell'Inter, con la quale ha vinto 4 scudetti, 2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali, eviterebbe di cedere Jeison Murillo, giocatore rivelazione per larghi tratti della scorsa stagione. L'ex calciatore e dirigente dei milanesi ha fiducia nel gruppo Suning:
"Sono persone che conosco" - dichiara Mazzola ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - "Uno del gruppo lo conobbi quando portai l'Inter in Cina, lui era ragazzino. Io all'epoca ero dirigente e giocai anche una partita, anche se ormai mi ero ritirato. Sono persone valide e serie quindi io credo nelle loro promesse e nel loro progetto". Chi vendere per fare cassa? "Per me l'Inter prima di pensare a qualcuno da sacrificare deve capire cosa può comprare. Una volta che si è assicurata gli obiettivi giusti allora si può ragionare sulla possibile cessione illustre, un po' come hanno fatto l'anno scorso con Kovacic. Tra i giocatori che terrei assolutamente ci sono Perisic, Brozovic, Icardi e Miranda. Mi piace molto anche Murillo, se si potesse evitare la cessione sarebbe una grande cosa".
In attacco ancora fiducia a Icardi e Jovetic? "Icardi è giovane, fa tanti gol, è il punto di riferimento in attacco. Giocatori del genere sono fondamentali in una squadra. Può ancora crescere tanto e sul mercato difficilmente si trova una punta come lui. Se l'Inter vuole raggiungere dei risultati non può prescindere da Icardi. Jovetic? Chi ce l'ha se lo tiene stretto. Quando giocava nella Fiorentina e poi nel Manchester City mi sarebbe piaciuto vederlo vestito di nerazzurro. Adesso che gioca nell'Inter sono contento e gli darei un'altra possibilità". Griglia scudetto? "La Juventus rimane la società da battere e si sta anche rinforzando. Poi il Napoli e la Roma, squadra che l'anno scorso mi è piaciuta parecchio, ha espresso per un certo periodo della stagione il miglior calcio d'Italia. Il Milan è una grossa incognita. Bisognerà vedere come si muovono adesso nel mercato e aspettare le prime 8-10 partite per capire che campionato potrà fare".
All'Inter farebbe bene puntare su un nucleo di italiani? "Ormai il calcio va verso la globalizzazione, è difficile invertire la rotta. A me piacerebbe vedere più italiani in rosa e se fossi nell'Inter darei un'occhiata più attenta ai tanti ragazzi italiani che ci sono in giro per lo stivale. Portare campioncini da crescere nel settore giovanile dovrebbe essere uno dei punti fermi della nuova proprietà". Tra i giovani ci sono due obiettivi, difficili ma comunque trattati dall'Inter: Berardi e Gabriel Jesus. Mazzola su chi punterebbe? "Berardi, senza dubbio. Fortissimo. Non so come si stia evolvendo la situazione, ma a me piace tanto. Se ci fosse la possibilità lo prenderei senza pensarci troppo".
Chiudiamo con la Nazionale. Che giudizio si è fatto dell'Italia e come rimediare all'assenza di ricambi all'altezza? "Considerando i giocatori che il c.t. aveva a disposizione penso che abbia fatto il massimo. Conte ha dato agli azzurri solidità e mentalità vincente. Non posso che applaudire il lavoro di Antonio. Mancano i ricambi? Il discorso è semplice. Se noi andiamo a prendere giovani di altre nazionalità e li facciamo giocare a discapito dei nostri saremo sempre punto e a capo. C'è la necessità di crescere nei settori giovanili prodotti italiani, soprattutto nel reparto offensivo. Ma, come detto prima, ormai anche il calcio ha preso una direzione difficile da invertire. Comunque qualche buon elemento c'è, tra i quali proprio Berardi. Con loro ci vorrà attenzione e pazienza".