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Data: 17/03/2018 -

​Mazzarri, un calcio alle polemiche: “Ljajic non è un problema! Voglio una squadra che cresca di partita in partita”

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Walter Mazzarri chiede al Toro di giocare con grinta, determinazione. E con testa, soprattutto. È così che l’allenatore del Torino vorrebbe vedere domani affrontare la sua squadra contro una Fiorentina “Insidiosa e ostica, che non dà punti di riferimento. Dovremo essere bravi ad arginarli, evitando i loro contropiedi. Magari giocando come nel primo tempo contro la Roma. Io e il mio staff stiamo cercando di dare una mentalità, far crescere la squadra, cercando di lavorarci. Noi lo abbiamo fatto: a volte si è visto in maniera migliore, a volte no. Dobbiamo cercare di evitare di andare in svantaggio, oppure cercare di giocare il calcio che piace a me per 90', 95': non per una parte della partita. Alcune cose si sono viste, altre no: dobbiamo cercare di migliorare in questo processo di crescita, senza più cali di tensione che ci hanno condizionati“.

E a proposito di processo di crescita, e di valutazioni a fine anno, Mazzarri è stato chiaro: “Come reputo la rosa? Bisogna aspettare ancora un po’, ci sono 22 elementi, che non hanno finora avuto spazio. Prendiamo per esempio Barreca: non stava giocando neanche prima, perché infortunato. E uno come lui, e molti altri, ha bisogno di recuperare il ritmo giusto, capire cosa chiede il nuovo allenatore. Ci vuole tempo. Ma io vorrei in generale che tutta la squadra cresca, anche chi non va in campo: serve un gruppo che non molla mai, che mette sempre il piede, che prova a prevalere nel duello personale. Se si fa così, cresciamo tutti quanti, e tutti ne trarremo vantaggio. Ljajic? Non è un problema! I giocatori sono risorse. Chiaro, Adem non ha giocato molto, non posso dire che sia una risorsa. Ma se dovesse essere impiegato, vedremo se lo sarà o meno: finora l’allenatore ha fatto altre scelte, perché le reputava migliori di lui, per la squadra. Dice di stare bene? Lunedì no, infatti non si è allenato: dopo sì. Ma il discorso su di lui vale per tutti, anche su Edera, per esempio, che se dovesse scendere in campo, prenderebbe il posto di uno come Falque”.

Rimandato, quindi, ogni possibile discorso di calciomercato: “Quando sarà finita la stagione, o quando saremo verso la fine, vedremo tutto. C'è un'alchimia dentro lo spogliatoio: ci devono essere ragazzi complementari tra loro. Può essere il giovane, il vecchio: non c'entra l'anagrafe. Poi a giugno darò indicazioni su ciò che vorrei, che si facesse. I miei gruppi da sempre sono stati omogenei: si sapeva chi partiva dall'inizio, chi poteva rubare il posto, il giovane da far crescere che poi magari dimostrava di essere più bravo del presunto titolare. Ma questo lo si fa solo quando hai le basi certe: da giugno la società sul calciomercato saprà sicuramente cosa vuole da Mazzarri. Per ora, il nostro obiettivo è quello di affrontare la Fiorentina, e poi, di gara in gara, tutte le altre. Niang? Sta meglio, ma dovrà usare ancora la mascherina: ha ancora qualche problema sul colpo di testa“.

Infine, una piccola considerazione su Belotti, appena convocato da Di Biagio in Nazionale:L’ho visto molto carico e motivato. Sono convinto che domani partirà veramente forte, e sarà un bene per noi e poi per la Nazionale. È sempre importante quando un nostro giocatore viene convocato”, conclude. Con la speranza, domani, di commentare finalmente il ritorno alla vittoria.

Valentino Della Casa

Tags: Torino



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