A tre giorni dalla fine del calciomercato invernale, il Torino è rimasto ancora fermo. Sono partiti Gustafson, De Luca e Sadiq, tutte operazioni minori, ma non è ancora arrivato nessuno. Nulla di grave, secondo Mazzarri: “La rosa è numericamente a posto” ha dichiarato l’allenatore anche dopo Torino-Benevento, “ma adesso dobbiamo fare bene i conti, per capire eventualmente come agire”. Detto fatto. Mazzarri, infatti, sta incontrando in questo momento negli uffici dello stadio “Grande Torino” sia Urbano Cairo, sia Gianluca Petrachi, per discutere degli eventuali arrivi e delle ultime, possibili, cessioni. “C’è qualche giocatore giovane” ha ancora detto Mazzarri, “che ha chiesto di avere più spazio: è normale che capiti, e con il Toro che non dovrà giocare nemmeno la Coppa Italia, è possibile che ancora qualcosa si faccia in questo senso”. Ma il caso più spinoso riguarda Ljajic, sul quale Mazzarri è stato piuttosto chiaro: “Adem oggi non è sceso in campo perché pensavo che qualche altro giocatore ne avesse più bisogno. Dopo Sassuolo, dovevo prendere delle decisioni ben specifiche: o ridare fiducia, dopo aver lavorato quello su cui si era sbagliato (cambiare un giocatore solo mi sarebbe sembrato penalizzante), o cambiare. Ho scelto per la fiducia. Poi non l'ho fatto entrare in campo, perché pensavo avesse più bisogno qualcun altro. Lui non mi ha mai chiesto di essere ceduto, ma se qualcuno vuole andare via, è per un discorso personale. Adesso ne parlerò, in generale, con Cairo e Petrachi, e confrontandomi con i miei collaboratori vedremo il da farsi”.
Il summit è in corso, il Torino è pronto a cambiare volto, anche se non in maniera drastica.
Valentino Della Casa