“Scudetto? Juve e Napoli sono le squadre più pronte e attrezzate. Anche perché hanno la stessa ossatura da anni. Poi c’è la Roma e Di Francesco, mi piacciono”. E’ questo il pensiero sulla corsa scudetto di Marco Materazzi. Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l’ex difensore dell’Inter ha analizzato le squadre della nostra Serie A. Parte dal Milan: “Per il mercato che ha fatto deve stare lassù per forza, però se guardi la classifica adesso è meglio che pensino a quelle vicine. Perché se le vere rivali sono già a 4-5 punti poi recuperare diventa dura. Le sfide contro Roma e Inter diranno il vero valore dei rossoneri. Ho fiducia in Vincenzo. A differenza di altri ci ha messo la faccia, senza farla passare per la decisione di un dirigente. Esonerarlo? Da interista non vorrei avere Montella contro nel derby”. L’inizio di campionato Bonucci? Per Materazzi, troppe critiche sul suo conto: “Nessuno, compreso Leo che pure stimo, sposta gli equilibri se non è nel contesto giusto. Gli unici che possono farlo, ma loro spostano il mondo, sono Messi e Cristiano Ronaldo. E a chi pensava che a Torino senza Leo avrebbe perso molto dico che la Juve è talmente collaudata che ormai va da sola. Chi ci ha guadagnato? Vero che Leo ha superato i 30, che è costato 42 milioni e ha un ingaggio alto. Ma io ho vinto un Mondiale a 34 anni, lui ha altre 4-5 stagioni ad alto livello. Il mercato ha certe leggi. Leo ha fatto una scelta difficile lasciando un club che domina in Italia per un Milan che non è quello del passato”.
Dal Milan all’Inter, con complimenti importanti per Spalletti e non solo: “Ha 16 punti e non la sottovaluterei. Anche perché non fa le Coppe ed è forte fisicamente. Se riesci a vincere anche quando non giochi bene e hai uno stadio come San Siro che ti spinge, nulla ti è precluso. Gli scontri diretti? Ben vengano le sfide con Milan e Napoli. Per come è costruita l’Inter, vedi a Roma, se ha spazio alle spalle degli avversari può farti molto male. La famosa “palla là” che piace a Spalletti è quella che un difensore soffre di più. Non a caso contro le piccole l’Inter ha avuto più problemi, perché la “palla là” (cioè lo spazio), non te la lasciano quasi mai. Spalletti deve scegliere gli uomini giusti. Ma in carriera ha sbagliato ben poche volte”. L’uomo giusto che, come ogni anno, è quell’Icardi lì davanti: “Ogni stagione va in doppia cifra di gol. Meglio di lui in giro non ne vedo. Vero che nelle ultime ha un po’ sofferto, ma ci sono periodi così. E lui si esalta con la palla alle spalle dei difensori. Karamoh? Bravo, di gamba e disciplinato. Importante per uno che, come Dalbert, viene dal campionato più facile e allo stesso tempo difficile del mondo. Perché in Ligue1, a discapito della tattica, si corre come pazzi”. Nessuna fortuna, dunque. Il buon inizio di campionato dei nerazzurri è frutto del lavoro: “Brava a trovarsi al posto giusto nel momento giusto, poi è chiaro che la fortuna ci vuole. Anche quegli 8 gol su 12 segnati nell’ultimo quarto d’ora dicono che l’Inter non molla mai e può sempre piazzare il colpo. Soprattutto questi gol hanno portato vittorie, non pareggi. Un segnale. L’anno scorso questa tigna non c’era”.
E Skriniar? Materazzi non ha
risparmiato elogi all’ex Sampdoria: “Devo ancora capire se è un giocatore già fatto o solo di prospettiva. Ha
personalità e forza fisica, è già un idolo dei tifosi, ma deve osare di più,
essere più intraprendente, in alcuni momenti allungare la squadra, tentare il lancio lungo a
scavalcare la difesa”. Chissà come giocherebbe oggi la squadra di Spalletti se
ci fosse in squadra anche Nainggolan, tre anni fa vicino all’Inter.
Perché saltò la trattativa? Per Materazzi il motivo è semplice: “Di Nainggolan ce
n’è uno al mondo. Tre anni fa era ancora raggiungibile. Tecnicamente e a l
Per la Champions, comunque, è quanto mai bagarre: “Vedo Juve e Napoli, poi due tra Inter, Roma, Milan e Lazio. Fino a gennaio sarà una corsa a sei. Simone Inzaghi è bravo, tiene la Lazio ai vertici malgrado una rosa meno forte delle altre. Il problema sono le coppe. Vero che possono darti entusiasmo, ma quello non ti rimette in campo i tre giocatori che hai perso giocando due volte a settimana”. In chiusura, un commento sulla finale di Cardiff persa dalla Juve e su… Zidane: “Chi tifavo? Zidane. La Juve proprio non potevo. Anche se l’avrei applaudita nel caso avesse meritato di vincere. A Zizou voglio bene, non ho nulla contro di lui. E ne approfitto per fargli i complimenti perché ha avuto l’intelligenza per toccare i tasti giusti e creare quell’empatia tra grandi campioni che è la chiave dei successi madridisti. Mi piace anche la sua famiglia, rimasta semplice e mai fuori posto. Sono serissimo. Ormai siamo diventati grandi, non avrei problemi a fare pace con Zizou. Non ci siamo mai sentiti, non sto a inseguirlo ma se capita l’occasione sono pronto. Poi andrebbe chiesto anche a lui...”.