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Data: 25/05/2016 -

Mascherano, jefecito ambizioso. Addio Barça? Ecco perché. Intanto lui dice sì alla Juventus

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Lo spogliatoio del Barcellona lo chiama ‘jefecito’. Piccolo capo. Comandante. Condottiero. Altri compagni vanno diretti all’accrescitivo: 'Jefazo'. Ma a lui questo soprannome non aggrada poi così tanto. “Non mi è mai piaciuto. Non me lo sono dato io. E poi non ha nulla a che vedere con la mia personalità, il mio modo di comportarmi fuori e dentro il campo”. Falso. Perché Javier Mascherano è leader. Dentro e fuori, indistintamente. Trascinatore. Basterebbe guardarlo dritto negli occhi per capire di che pasta è fatto. Guerriero. Quando il suo Barcellona ha perso 1-0 contro la Real Sociedad (e con un Madrid che si stava avvicinando sempre più) all’Anoeta, lui non ha usato mezzi termini e motivato così Messi e compagnia bella: “Adesso dobbiamo lavorare più di prima. Con calma e tranquillità. Ma con la massima fiducia in noi perché siamo i favoriti”.

Detto, fatto. E Liga conquistata in volata senza più sbagliare una partita. ‘Masche’ non gioca, soffre. “Nei ’90 minuti di gioco devi stare sempre mega concentrato. Non devi mai sbagliare. Attento non solo a quello che fai te ma anche a quello che combinano i tuoi compagni”. Gode solo negli allenamenti perché “impara e migliora”. Se non avesse accettato di fare il centrale difensivo forse “non sarei rimasto a lungo nel Barcellona”. Sincero, schietto e diretto. Guardiola glielo chiese, con le buone: “Ti metto lì dietro”. E lui? “Non c’erano altre possibilità”. L'ha fatto e basta. Anche se lui vorrebbe chiudere la carriera come pivote in mezzo al traffico del centrocampo, un po’ come ai tempi di Liverpool. Oppure in Nazionale argentina.

Ecco perché Mascherano - 32 anni da compiere l’8 giugno e contratto in scadenza nel 2018 - vuole lasciare la sua oasi blaugrana di trionfi, campionati, Champions e Cope del Rey. Ma le ragioni per cambiare aria sono multiple, ben spiegate anche su Mundo Deportivo. L’argentino ha capito che il club sta cercando un altro centrale di primissimo livello. E Piquè ha dimostrato di essere una garanzia per i prossimi anni, senza discussioni. Quindi di spazio ce ne sarebbe davvero poco, nel futuro più immediato. E Mascherano ha voglia di essere ancora protagonista, in Europa.

Il suo River può attendere ancora un pochino. Ma c’è altro. “Dopo il suo screzio con Hacienda, il giocatore è stato condannato a un anno di prigione che però non dovrà completare perché l’obbligo scatta solo nei casi in cui la condanna parta dai due anni in su. Se però dovesse riceverne un’altra a livello penale, Masche sarebbe costretto ad andarci. E questa situazione preoccupa non poco il ragazzo che se dovesse lasciare la Spagna si leverebbe un peso importante” spiega Mundo.

Mascherano via dal Barcellona? E’ una possibilità concreta. Com’è concreto e reale l’interesse della Juventus: i contatti tra le parti ci sono già stati e vanno avanti da due settimane. C’è il sì del giocatore al progetto italiano. Due giorni fa l’entourage di Mascherano ne ha parlato anche con il Barcellona. Trattativa pronta ad entrare nel vivo. Allegri lo stima moltissimo, per duttilità e personalità. Non segnerà molto - anzi mai! zero gol in tutti questi anni in Liga - ma può giocare sia in mezzo alla difesa (anche a tre) e pure a centrocampo, il suo ruolo naturale. Il suo mentore è Rafa Benitez. "Mi ha tirato fuori da un pozzo cieco di 20 metri di profondità e mi ha portato al successo" raccontò. Un successo che vuole continuare ad avere, magari lontano dal Barcellona. Magari in Italia. Non chiamatelo ‘jefecito’ perché si arrabbia ma sotto sotto lo è. Un ‘jefecito’ ambizioso. 



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