Intervenuto all'evento "La nuova sfida del calcio: combinazione di performance sportiva e finanziaria", organizzato da DLA Piper Sport Forum a San Siro, l'amministrotore delegato dell'Inter Beppe Marotta ha parlato del campionato di Serie A e anche del tema rinnovi.
Il primo tema trattato da Marotta è stato quello del rapporto con Zhang: "Io ho un confronto quasi quotidiano con il presidente, che è molto attento alla nostra storia e al nostro presente. Posso garantirvi che è un grande appassionato, che ha voglia di rimanere e non ci sono sintomi particolari in questo momento che depongano sfavorevolmente. Siamo molto contenti di lavorare con lui e con la famiglia Zhang perché ha profuso consistenti investimenti negli ultimi 5-6 anni. Siamo una società solida, vogliamo toglierci delle soddisfazioni come successo in questi anni".
Sul tema societario, Marotta si è espresso anche a proposito dell'imminente scadenza del finanziamento che coinvolge Oaktree: "I nostri tifosi possono stare tranquilli, la famiglia Zhang ha a cuore le sorti del club nel rispetto della storia e dei tifosi. Non abbandonerà l’Inter in difficoltà, siamo sereni sulle prospettive".
Inevitabile anche un cenno al match di domenica sera, il derby d'Italia contro la Juventus all'Allianz Stadium: "Siamo in una fase interlocutoria del campionato, della stagione e non credo che sia determinante il risultato da una parte o dall'altra". La Juventus è da considerarsi favorita per la vittoria dello scudetto? "Nel medio-lungo periodo la Juventus è favorita perché il fatto di non partecipare a competizioni europee dà la possibilità di pianificare meglio gli allenamenti, di avere meno stress agonistico, quindi meno infortuni. Certamente partecipare a competizioni come la Champions hanno anche il privilegio di dare una carica ulteriore ai nostri giocatori". Allegri dice che la favorita è l'Inter? "Lui è furbo e un bravo comunicatore, ma non cambio la mia idea". Sull'obiettivo stagionale: "Non nascondiamoci, uno dei traguardi è la seconda stella".
L'AD interista si è espresso sulla volontà di lasciare San Siro: "Parliamo di un'icona della storia del calcio nazionale. Tante parole vanno spese in positivo, poi è normale che se si parla di innovazione c'è anche il rendere gli stadi funzionali al calcio di oggi, che non è solo un fenomeno sportivo e sociale, ma anche delle vere attività d'impresa e di business. Questo rappresenta uno degli strumenti fondamentali al fine di aumentare la redditività. San Siro è datato, e come tutte le cose datate ha lati positivi, quali il romanticismo, ma anche negativi: non si può nascondere che i club hanno tentato di valorizzare questo impianto, così come è giusto e doveroso guardarsi attorno".
A proposito di derby d'Italia, Marotta ha parlato di uno dei grandi ex, Juan Cuadrado: "Sta patendo un infortunio che nella gestione ordinaria di un club succede a tanti giocatori".
Il dirigente nerazzurro ha poi parlato della parentesi Superlega: "Quel tentativo è nato soprattutto in rapporto alla condizione di grande difficoltà in cui si trovavano tanti club, era una reazione istintiva. È stato sbagliato momento e modo e l’abbiamo archiviata. Ma c’è tema di grande difficoltà, di un sistema in difficoltà perché c’è una grande contrazione finanziaria ed economica degli investitori. Parlavamo di modelli che sono cambiati, in Italia non ci sono più mecenati. Bisogna andare oltre e vedere i rimedi, a partire dalla competenza".
Infine un commento sul rinnovo di Lautaro Martinez: "Non è un problema perché Lautaro ha affermato a più riprese di voler rimanere con noi per tanto tempo, è un giocatore su cui puntiamo per il presente e per il futuro, quindi siamo sicuri che quando c'è la volontà da entrambe le parti di continuare il rapporto la cosa sia molto facile".