"La considero una prova di attaccamento alla nostra causa, alla società". Il riferimento è al 'Forza Inter' di Wanda Nara prima della sfida dei nerazzurri contro la Samp, e Marotta non ha dubbi su quel post.
Ai microfoni di Sky, prima del fischio d'inizio del match, Marotta ha parlato della situazione legata a Mauro Icardi, spiegandola così: "Una distensione prevede anche che ci sia stata una tensione, in realtà non c'è mai stata, se non l'aver preso una decisione io, i miei collaboratori e l'allenatore, che non è una presa di posizione disciplinare verso il ragazzo bensì un avvicendamento direttamente motivato a lui. Perché ritenevamo, per il bene della squadra, della società, dei compagni e dei tifosi, di arrivare a questa decisione. Non è certo un accantonamento, nè una situazione d'esclusione. Parlando di una grande famiglia, i 'capi famiglia' a volte devono prendere delle decisioni antipatiche. Ma questo è un percorso di crescita, in questo caso di rafforzamento di lui stesso che ha 25 anni e non è nemmeno giusto pretendere tantissimo. Porta a rafforzare quello che sportivamente viene considerato un senso di appartenenza e una cultura della vittoria che deve essere sempre alimentata in modo consistente. Se ho sentito Wanda Nara? Certo, davanti alla situazione del sasso mi sembrava il minimo esprimere solidarietà e vicinanza a lei e alla famiglia, non dimentichiamoci che ci sono 5 bambini. Ho scambiato messaggi con lei, è stata molto educata, anche riconoscente per il nostro affetto. Così come noi la consideriamo corretta per il modo in cui si relaziona con noi. Ma al di là di questa correttezza ci sono sempre dei principi che un amministratore delegato deve far rispettare e che quindi, in alcune circostanze, deve prendere delle decisioni. Se ci aspettiamo un passo del calciatore verso di noi? Non è questa la questione. In tutto questo il ruolo dell'allenatore è stato molto importante perché Spalletti non è stato solo un grande allenatore in campo ma anche un grande gestore dello spogliatoio quindi queste dinamiche sono molto legate alla sua quotidianità. Ma ripeto che non si è mai parlato di esclusione dal gruppo. Mauro è importante per noi, ha dato tanto all'Inter e tanto darà. Era importante prendere questa decisione in quel momento. Quando un giocatore accusa questi fastidi abbiamo l'obbligo di crederci, poi certo vanno di pari passo con uno stato emozionale non dei migliori ma ritengo che il campionato sia ancora molto lungo e siamo impegnati in Europa League. E siamo certi che questa querelle finisca, non si deve parlare di caso. Oggi, certo, è impossibile 'lavare i panni sporchi in famiglia', anche questo lo risolveremo all'interno. E' chiaro che uno dei ruoli del capitano è che sia anche un leader. La fascia è un simbolo di sostanza, quindi questa situazione si può ricostruire. Noi vogliamo crescere insieme ed eliminare certe scorie dell'ultimo periodo. Ma sono dinamiche che ci possono stare. Questa storia non può compromettere il futuro di Icardi all'Inter. La negoziazione sul nuovo contratto non c'entra niente. Presenteremo la nostra proposta, ci sono ancora 2 anni e mezzo alla scadenza ma non significa che vogliamo fare ostruzionismo. Valuteremo che tipo di proposta inoltrare nel giro di qualche settimana. Quest'altra situazione riguarda le dinamiche del gruppo e la gestione della squadra nei confronti della società e dell'esterno. Sono due cose completamente slegate tra loro".