“Sono convinto che Marin ci darà grandi soddisfazioni. E poi è molto bravo nel calciare le punizioni, vi stupirà", aveva avvertito Di Francesco dopo le due vittorie consecutive con Torino e Crotone. Da Verona il suo Cagliari non è tornato con i tre punti, però è riuscito ad agguantare il pareggio nonostante le assenze di Nandez, Simeone, Godin e Ounas. Lo ha fatto proprio grazie al centrocampista classe 1996. Nessun calcio piazzato, ma un inserimento centrale tutto tecnica e grinta che lo ha visto resistere alla marcatura di quattro avversari prima di battare Silvestri. Si è sbloccato Razvan, il primo romeno della storia del club sardo. L'approccio al campionato italiano non è stato semplice, anche se il minutaggio parla chiaro: 10 partite su 10 dal 1'. Di Francesco ha sempre creduto in lui.
Abituato alle pressioni
Lo voleva anche alla Roma, Eusebio: "Mi ha cercato per tanto tempo, sono qui per lui", aveva confessato lo stesso giocatore nel giorno della presentazione. Per il suo soggiorno cagliaritano Marin ha scelto la centralità di San Benedetto, dove c’è uno dei migliori mercati del pesce d’Italia. Ha portato con sè la giovane compagna Crina, che studia medicina e che lo ha consolato nel momento delle prime critiche. Razvan, che ammira Xavi e che è cresciuto guardando Pirlo su YouTube, ha sempre dovuto fare i conti con la pressione, fin dai primi calci con papà Petre, ex terzino della Steaua e suo idolo. A 13 anni è arrivato all'Academia Hagi, che aveva allenato il padre e che stravedeva anche per lui: "Lavora sodo e resta umile", gli ripeteva sempre Gheorghe. Sedicenne si allenava con i grandi del Viitorul Costanza, un anno dopo ecco l'esordio nella massima serie del calcio romeno. A 20 anni il debutto - con gol - in Nazionale contro l'Armenia.
Al posto di de Jong
Cuore di una mediana a due. Sa tirare con entrambi i piedi, proprio come gli chiede Di Francesco. Nel 2019, dopo due anni da assoluto protagonista con lo Standard Liegi, lo prende l'Ajax: "Sarai il sostituto di de Jong", gli dicono. Gli olandesi lo pagano 12 milioni, per tre settimane Razvan si allena con de Ligt prima che il difensore firmi con la Juve. Per farlo integrare il più velocemente possibile, il club non lo lascia partire neanche per l'Europeo U21. Ad Amsterdam si trova bene, stringe una bella amicizia con Tadic, ma la luce si spegne presto. Ten Hag lo fa giocare nei preliminari di Champions con l'Apoel, poi solo 5 partite da titolare in Eredivisie.
Rinascita
Da lì la necessità di cambiare aria e il prestito al Cagliari. Il 18 di papà è occupato da Nandez e quindi Razvan si accontenta dell'8. Le punizioni le sa calciare e si alterna con Lykogiannis. Rog, suo compagno di mediana, se lo coccola fin da subito grazie alla sua abilità con l'inglese. Pasta, pizza e Sushi le passioni a tavola. Un legame, quello con l'Italia, che diventa sempre più forte. Proprio come quello con Di Francesco e i compagni. Il gol al Verona come punto di arrivo e anche di partenza. Rinascita e crescita, Marin adesso non si vuole fermare.