Solo 20 anni e un futuro ancora tutto da scrivere, una sola certezza: mai smettere di stupire. Marcus Rashford sta continuando il suo processo di crescita senza fermarsi, mai. Abbiamo imparato ad apprezzarlo in Premier League, con il Manchester United di Mourinho. Con la maglia dei Red Devils è diventato "l'uomo degli esordi": doppietta alla prima in Europa League contro il Mitdjylland, così come in campionato contro l'Arsenal. Anche in quel caso due gol.
Non solo, con la nazionale è successa più o meno la stessa cosa. A maggio 2016 ne segna tre all'esordio con l'Under 21, poi segna il primo gol con la maglia dell'Inghilterra ai danni dell'Australia. E certamente non si fermerà qui: Roy Hodgson lo ha convocato per gli europei in Francia tra molti dubbi, chiamato a sostituire l'infortunato Welbeck. La spedizione inglese fu deludente, con l'eliminazione da parte dell'Islanda. Gioca in totale circa 20 minuti, pochi. Ora vuole dire la sua.
Questa sera ha giocato la prima da titolare in una partita ufficiale della nazionale, la storia è sempre quella: la squadra di Southgate è sotto 1-0 contro la Slovacchia, ma qui Rashford si scatena. Prima l'assist per Dier, poi il gol. Un gran tiro ad incrociare da fuori area, palla nell'angolino e imprendibile per Dubravka. A quel punto il bacio alla maglia inglese, che sente sempre più sua.
A due partite dalla fine delle qualificazioni l'Inghilterra è ad un punto dalla qualificazione ai mondiali di Russia 2018, dove spera di riscattarsi dalle delusioni dei precedenti tornei: prima dell'uscita da Euro 2016 per mano dell'Islanda, infatti, la nazionale inglese era stata eliminata ai gironi del mondiale brasiliano. E chissà che non arrivi, anche il prossimo giugno, il gol all'esordio. Di chi? Marcus Rashford, ovviamente.