Napoli, giorni di amarcord. Trent'anni fa il primo scudetto: era il 10 maggio 1987. Alla ricorrenza non è rimasto impassibile, ovviamente, Diego Armando Maradona, colui che permise di realizzare il sogno. Il pibe de oro, direttamente dal Bahrein dove era ospite di un evento, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino:
"Quello scudetto fu speciale perché vincemmo tutti insieme" - dichiara Maradona - "Il primo ricordo è il sorriso della gente.I tifosi erano felici perché potevano sentirsi i più forti d’Italia. I campioni erano stati sempre loro, quelli del Nord, e noi finalmente arrivammo al traguardo quella domenica. Mi chiesero di batterela Juve appena arrivai. La gente era orgogliosa di noi perché il Napoli in campo realizzava le sue aspirazioni".
Il segreto di quel Napoli: "Vincemmo perché formavamo una squadra unita. Sapevamo per cosa lottavamo, avevamo un grande obiettivo. Giocavamo per Napoli, per una città a cuimancavano tante cose ma che aveva una grande squadra. La domenica, quando giocavamo, pensavamo ai tifosi. Sarò alla partita organizzata da De Laurentiis. E voglio portare al San Paolo tutti i miei figl. Voglio portare tutti al San Paolo affinché possano vedere quanto amore c’è da parte di Napoli versoil loro papà efesteggiare ancora, perché quel successo è stato unico. Magari i calciatori della squadra di oggi potessero vivere da vicino, nei loro corpi, quelle emozioni".
La molla decisiva? L'amore della gente: "Dentro di me sapevo che era una cosa troppo importante per la città di Napoli ed ecco perché la volevo con tutte le mie forze". Riprendere una collaborazione con gli azzurri? Risposta che lascia speranze: "Napoli è nel cuore. Sempre".