Lo scorso 16 gennaio, Diego Armando Maradona è tornato a Napoli per lo spettacolo di Alessandro Siani 'Tre volte 10", svoltosi al San Carlo. Oggi in edicola sul settimanale 'Tv Sorrisi e Canzoni ' è stata riportata un'intervista fatta al Pibe de Oro in quella occasione: "Ho fatto questo spettacolo perché Alessandro Siani mi è parso un uomo brillante, un ragazzo buonissimo. E l'ho fatto perché quando sono andato a Napoli la partita d'addio di Ciro Ferrara non sono potuto scendere in campo. Lo dovevo alla gente di Napoli, anche se non tutti sono potuti entrare in teatro, ma è stata comunque una buona cosa essere a contatto con la gente napoletana".
Tante emozioni sul palco: "Mi ha fatto ricordare tante cose belle che ho vissuto con i ragazzi, con i tifosi e con la gente di Napoli. Devo ringraziare Siani per questo perché lui è stato il mio supporto. Il palcoscenico non è il mio campo, il mio habitat naturale è un campo di calcio. Lo scenario era totalmente differente".
Sarebbe andato d'accordo con un allenatore come Maurizio Sarri? "Sicuramente. Mi piace il mister, amo la qualità umana che ha, il dono di saper essere vicino ai ragazzi. L'ho guardato lavorare da vicino e ho visto la sua sensibilità. A Napoli non devi essere così, perché se a Napoli ti mostri superbo la gente non ti vuole. Per questo la città ama Sarri, lui non ha alcuna superbia".
Nostalgia di una città come Napoli: "Ero abituato a essere circondato dalla gente, veniva davanti casa mia, all'allenamento, non potevo uscire dalla porta, però tutto questo veniva ripagato la domenica quando giocavamo al San Paolo ed era strapieno. Io devo alla gente di Napoli la carica che mi dava per andare a vincere la partita".
C'è un rimpianto nella vita calcistica di Maradona: "Non avere vinto il terzo scudetto. Sicuramente. Non essermene potuto andare come volevo io. Grazie a Matarrese e a Ferlaino sono dovuto andarmene... dalla finestra".