E' tornato a parlare Roberto Mancini, lo ha fatto in esclusiva ai microfoni di Sky Sport. Nella settimana che porta al derby e che per l'Inter è cominciata dopo la brutta sconfitta di Crotone, la seconda consecutiva, l'ex allenatore nerazzurro (che aveva lasciato la squadra prima dell'inizio della stagione) ha detto la sua su quell'addio e sulla situazione attuale: “Come tutti gli allenatori, che poi sono quelli che pagano sempre per primi, voglio fare la squadra - ha detto -. Devo farla io, non qualcuno che non conosce il club o viene dall’altra parte del mondo. Poi se non va bene a pagare sono io, credo sia il pensiero di tutti gli allenatori, non cambia molto”.
"Non mi sono sentito maltrattato, quella di andarmene è stata una mia decisione – ha proseguito l’allenatore - Purtroppo ero nel mezzo di quel caos che c’è stato tra luglio e agosto, quindi non si capiva bene. Ho preso le mie decisioni, non l’ho fatto a cuor leggero. Mi è dispiaciuto molto, quando torni in un posto dove hai vinto speri di rivincere. Però è chiaro che ci vuole sempre un po’ di tempo. Quando si pensa di aver fatto il peggior risultato del mondo, è da lì che si pongono le basi per vincere. Credo che l’Inter abbia comunque un’ottima squadra, con ottimi giocatori. Anche con ottimi dirigenti? Non lo so questo, dipende di cosa parliamo e di chi parliamo. Qualcuno ce n’è. Però a volte, come capitato a me, nel caos societario purtroppo anche i dirigenti a volte devono adattarsi a certe situazione”.
E infine una battuta sul futuro: "Ho avuto delle proposte durante l'anno, ma avevo voglia di stare rilassato. Adesso vedremo quello che verrà fuori - ha concluso Mancini -. Posso permettermi di dire no? Tutti possono farlo, le proposte vanno ascoltate perchè arrivano quando non te l'aspetti. Se non c'è empatia diventa difficile lavorare".