Il suo nome in realtà è Josè Junior, ma in famiglia e tra gli amici è conosciuto come Zuca. A qualcuno questo nome non dirà niente, per altri potrà presto richiamare la famosa frase 'di padre in figlio...'. Nel calcio però, non si usa solo per quei passaggi di testimone in campo. Già, perché nella famiglia Mourinho quel detto si applica a livello tecnico. E nella sfida di ieri tra Manchester United e Swansea (vinta per 2-0 dai Red Devils) non è passata inosservata proprio la presenza di Zuca a bordocampo insieme al resto dello staff di papà Josè.
In un'intervista rilasciata tempo fa ad un'emittente portoghese, lo Special One aveva già scherzato sul fatto che suo figlio poteva sostituire qualche elemento del suo staff per iniziare a lavorare gomito a gomito con lui: "Un giorno, dopo un periodo in cui avevamo riportato diversi risultati negativi, è venuto da me analizzando alcuni aspetti di quei problemi. Vedeva che il padre non andava troppo bene... Allora presentò alcune statistiche di squadra e le ho mostrate ai miei assistenti dicendo: 'State attenti che un giorno questo ragazzo potrà prendere il vostro posto'. Spesso rivedo me in lui, a quell'età, quando volevo imitare mio padre".
E chissà che quelle parole, dette con ironia in tempi non sospetti, possano trasformarsi davvero in realtà un giorno. Intanto Zuca - che nel 2016 aveva firmato un biennale con il Fulham (da portiere), poi risolto consensualmente nel marzo dell'anno scorso - inizia ad osservare papà Mou sempre più da vicino, magari con il desiderio di diventare uno Special... Two.