"Come può un ragazzo di soli 20 anni costare così tanto?" dicevano, "Non sentirà addosso la pressione di tutto quel denaro?" ripetevano. Le voci cominciavano a rincorrersi, il caldo estivo, che tendeva a scemare, faceva da corollario a queste conversazioni, i dintorni dell'Old Trafford iniziavano a sentire riecheggiare quel nome: Anthony Martial.
Dal Monaco al Manchester United, un salto niente male per un calciatore così giovane con alle spalle solo 70 presenze tra i professionisti. Le sue mirabilie con il Monaco, tuttavia, hanno convinto i 'red devils' a puntare su di lui, piazzandolo al centro del proprio attacco al fianco di un campione come Rooney. "A spingermi ad accettare il trasferimento al Manchester è stato il mio amico Patrice Evra" commenta Martial durante un'intervista rilasciata al sito ufficiale del Manchester United. "Mi son fidato subito delle sue parole perchè lo conosco da tanto tempo. E' cresciuto nel mio stesso quartiere e ha fatto lo stesso mio percorso dal Monaco allo United. Mi ha detto 'è una squadra di campioni, un club dove si avverte veramente l'essenza della parola vittoria'. Ho fatto bene a fidarmi, adesso avverto sulla mia pelle il peso di quelle parole".
Facili gli accostamenti a Thierry Henry, anche lui francese e anche lui con un passato al Monaco, ma Martial frena: "Non vedo tutte queste similitudini, anche se l'accostamento mi lusinga. Sono tre, tuttavia, i calciatori a cui mi ispiro: il primo è mio fratello Johan, gioca per il Troyes ed è stata la voglia di emularlo che mi ha fatto intraprendere la mia carriera nel calcio. Gli altri due sono Ronaldo e Ronaldinho, due vere icone".
Il trasferimento in Inghilterra non è stato semplice, soprattutto per la lingua, proprio per questo motivo Martial deve ringraziare qualcuno per il suo immediato inserimento: "Devo dire grazie a Morgan Schneiderlin, è stato lui a tradurmi il contenuto delle prime riunioni e dei primi allenamenti. Poi ho preso lezioni private di inglese e adesso lo capisco abbastanza bene, cercando anche di farmi comprendere dai miei compagni". Tanto scatenato in campo, quanto tranquillo tra le mura domestiche: "Mi piace fare lunghe passeggiate e stare con la mia famiglia. Spesso vado a cena fuori, Fellaini mi ha dato una lista di ristoranti da provare, ho scelto i migliori e adesso non cambio più". La gioia di giocare al fianco di un campione come Rooney non può passare inosservata: "In ogni allenamento e in ogni partita c'è sempre qualcosa da imparare da lui. Giocare al suo fianco mi fa sentire più rilassato: vedere giocare Rooney è davvero un qualcosa di fantastico".