La "finale della Premier" edizione 2022-2023 non è mai iniziata. Troppo completo, troppo dominante, troppo "totale" il calcio del Manchester City. Dopo il 4-1, ora l'Arsenal ha solo due punti in più dei Citizens e due partite giocate in più. Ma soprattutto esce da Etihad con l'impressione di essere inferiore, e non di poco, ai campioni d'Inghilterra.
Chissà che abbia contribuito anche la scelta "intimidatoria" del City, che a un'ora dall'inizio della partita ha esposto la coppa della Premier League vinta nel 2021-2022. Un trofeo arrivato dopo una lunga lotta con il Liverpool, culminata con il bellissimo 2-2 di un anno fa, aprile 2022.
Manchester City-Arsenal finisce 4-1: Guardiola a meno due
Questa volta a Etihad non c'è partita fin dall'inizio. Michail Antonio, attaccante del West Ham, aveva riportato qualche giorno fa in un podcast il racconto di un dipendente dell'Arsenal. "Per gran parte della stagione", aveva riferito, "il mio amico mi diceva che i loro giocatori erano ottimisti, parlavano solo di quanto fossero forti. Qualcosa è cambiato dopo la rimonta subita a Liverpool: da lì in avanti hanno cominciato a parlare del City, a dire 'I campioni sono loro', e cose del genere". Segnale di come si sia rotto qualcosa, e Arteta non abbia potuto fare nulla per invertire un trend improvvisamente negativo.
I protagonisti: De Bruyne e Haaland
Segna De Bruyne - doppietta - invertendosi i ruoli con Haaland, convertito in assistman per una sera, e segna Stones, di testa, un gol assegnato dopo controllo VAR per sospetto fuorigioco. L'Arsenal è la vittima preferita del belga: a nessun'altra avversaria ha segnato più gol. I Gunners sembrano nervosi, come dimostrano le due risse, la prima dopo l'esultanza di Stones che aveva chiuso la partita poco prima dell'intervallo. Sul web i tifosi londinesi avevano ironizzato sul duello Holding-Haaland, non propriamente equilibrato: l'attaccante norvegese segna solo alla fine, giusto per non farsi mancare nulla, dopo che il suo avversario aveva momentaneamente riportato l'Arsenal a meno due nel punteggio. Lo fa a capelli sciolti, prima di tornare a litigare con qualche Gunner. Lo fa soprattutto battendo l'ennesimo record: nessun altro calciatore nella storia della Premier League aveva segnato 33 gol in una stagione composta da 38 partite.
Nel City tutti corrono il doppio, si sacrificano, a partire da Grealish che quando serve fa il terzino. Bernardo Silva, Gundogan e De Bruyne dominano il centrocampo. Intanto sugli spalti i tifosi del Manchester City festeggiano con il "Poznan", la coreografia ormai tipica di Etihad ma appresa ormai tredici anni fa proprio dai polacchi in Europa League: saltano e cantano mentre danno le spalle al campo. Dura poco: troppo bello lo spettacolo della squadra di Guardiola per distogliere lo sguardo. Leggi anche - I calendari di City e Arsenal di qui a fine anno