Se il passato più remoto di Simona Sodini dice Sassari Torres, il presente si chiama Juventus, come in un sogno. Da Signora a Signora, percorrendo una strada intensa fatta di oltre 200 goal e scandita da vari emozionanti cambi di maglia: Milan, Torino, Inter e Cuneo per dirne alcuni. “Tante stagioni diverse. E ognuna di loro mi ha lasciato dentro qualcosa, sia in positivo che in negativo. Credo sia molto importante per una calciatrice saper vivere tutte le situazioni, belle e meno belle, ti fa crescere. Vincere e stare sempre ad alti livelli piace, ma quando ad esempio giochi per la salvezza tante cose cambiano e devi riuscire a tirare fuori anche quello che non hai. E quando non ce l’hai lo inventi. In alcuni momenti della mia carriera ho scelto di sfidare me stessa cogliendo opportunità meno favorevoli, e riuscire a fare goal pesanti mi ha appagato”, ha detto l’attaccante bianconera classe ’82, che non ha vinto molto in termini di trofei, ma che però è entrata nel cuore delle persone superando limiti paragonabili ai più prestigiosi palcoscenici. Con il cuore.
Simona Sodini non è soltanto una strepitosa calciatrice, intelligente, disciplinata, rapida e potente, ma anche una meravigliosa mamma: si chiama Thomas il suo goal più bello, e ha poco più di un anno: “Il mio essere donna si è completato con la realizzazione di una famiglia. Non è semplice, a volte andare a fare allenamento e vedere tuo figlio con le lacrime agli occhi perché non vuole lasciarti andare via è un colpo al cuore. In questo devo ringraziare il mio compagno Rosario” - Amendola, ex secondo in Nazionale di Antonio Cabrini - “Che cerca in tutti modi di portarlo al campo per averlo vicino e di esserci quando io non ci sono. Essere mamma è la cosa più bella che mi sia capitata. Una gioia che cresce sempre più insieme al mio Thomas. Spero che un giorno possa essere orgoglioso di quello che la mamma ha fatto e continua a fare nel calcio”. Ma il dopo gravidanza non è stato per niente semplice e in questo la centravanti ha mostrato invidiabile determinazione e incredibile forza: “I primi allenamenti dopo lo stop sono stati tragici. Non è come il ritorno dopo un infortunio di qualsiasi genere, ma si subisce un vero e proprio cambiamento del corpo. È stato difficile, e ho dovuto anche fare una dieta ferrea oltre agli allenamenti di tutti i giorni. Ho sempre creduto di farcela, sono riuscita a perdere 18 chili e a ripartire davvero”.
Quindi è proprio vero che se vuoi puoi. È verissimo. Altro che chiacchiere. Tant’è che oggi bomber Sodini è in vetta alla classifica della serie A con la Juventus, indossa la maglia numero 20 e si gioca la grande possibilità di aggiungere al proprio palmarès uno scudetto. Perché i giorni passano, tante cose cambiano e magari stravolgono (nel suo caso in positivo) anche la vita, ma non è mai troppo tardi per lasciare altri indelebili segni nella storia di uno sport. Con tenacia, e due occhioni di bimbo che tifano per te e valgono per 100mila. Anzi, molto di più.