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Data: 13/09/2019 -

Malta, ecco la favola del villaggio ‘Santa Lucia’. Oliver Spiteri: “Vi racconto chi siamo”

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Quando non allena, in campo, passa ore, chiuso nel suo piccolo ufficio, a studiarsi i filmati delle squadre avversarie. Quando entra in spogliatoio non distoglie lo sguardo da tre comandamenti per lui sacri: mai bluffare con i propri giocatori, trattare tutti allo stesso modo perché ‘le stelle, a Malta, sono solo in cielo’ e lavorare con umiltà senza pensare né ai soldi né alla fama. Ps: dopo la vittoria sulla Valletta, che a Malta è titolata quanto la Juventus in Italia, ha dato spazio alle parole del vice perché ‘è giusto così, è merito anche suo’. ‘Piacere, Olivier Spiteri’. Ruolo: allenatore, protagonista di questa bellissima favola.

Ma se gli chiedete da dove nasca il miracolo del FC Santa Lucia (o, in maltese, Santa Luċija) risponde: “Il merito è del presidente, Martin Agius, un uomo di parola. In quattro anni ha portato questa squadra dai dilettanti alla Premier League maltese”. Un’altra fetta di applausi va al consulente di mercato del club, Mauro Bousquet. “Abbiamo lavorato fianco a fianco per mesi scegliendo insieme i giocatori su cui puntare, con un budget decisamente ridotto. Siamo stati anche un po’ fortunati perché… li abbiamo azzeccati tutti!”.

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Un comune di 2000 persone sogna ad occhi aperti grazie al calcio. “Questo è un villaggio vecchio, nato intorno al 1956. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il governo maltese ha deciso di costruire decine di appartamenti nelll'area compresa tra Tal-Barrani e Luqa, nel sud dell’isola. Chi oggi vive a Santa Lucia probabilmente non ci è nato, ma grazie al calcio si sta creando un senso di appartenenza unico. Siamo tutti una grande famiglia. Qualche esempio. Il sindaco, donna, ci invita a qualsivoglia attività locale e quando sorge un problema organizzativo - magari va via la luce dal campo d’allenamento… - è pronto a intervenire per darci una mano”.

Oliver parla un ottimo italiano ‘l’ho studiato a scuola, insieme all’arabo’ ma conosce ben 5 lingue. “Lo spagnolo è quella con cui litigo di più ma i ragazzi sudamericani che alleno qui capiscono tutto”. Perspicaci. Soprannome: Bonini. Esattamente come Massimo, ex giocatore della Juventus. “Dicevano assomigliassi a lui per i capelli biondi!”. Il colpo di scena è che i due si sono anche incontrati per ben due volte proprio a Malta. “Quando la Juventus è venuta a giocare qui contro il Valletta e contro San Marino. Ci siamo anche fatti una foto insieme”.

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E nel tempo dei NON-social è diventato uno scatto raro, quasi introvabile. Curiosità: la mail di Oliver è bonini002@hotmail.com. Anche Spiteri giocava ed era considerato una vera e propria promessa del calcio maltese: corsa, tecnica, ambidestro. Ma di solo calcio, all’epoca, non si riusciva a vivere da quelle parti.Con il mio primo contratto guadagnavo appena 70 euro al mese, che nel 1986 erano circa 200 euro oggi. Così ho mollato”. Temporaneamente. Dopo essere diventato contabile, Oliver è tornato a giocare a 24/25 anni indossando proprio la maglia del Santa Lucia. “E’ un onore allenarla oggi. Siamo un gruppo giovane, iniziamo a stare simpatici un po’ a tutti perché vinciamo e giochiamo bene. Sulla mappa del calcio non siamo nemmeno equiparabili al Chievo perché la nostra dimensione è ancora più piccola!”. Il modello da seguire? Ovviamente è italiano: Arrigo Sacchi. “Quando tutti, a Malta, utilizzavano il libero, io sono stato uno dei primi a schierare la difesa a 4 in linea".

Oliver ha idee chiare e un patentino UEFA con oltre trent’anni di esperienza tra giocatore e allenatore. Il cappellino lo usa poche volte, in partita no tuta ma solo camicia. Urli? “Quando mi arrabbio sì, tanto”. Si salvi chi può. “In allenamento non partecipo attivamente, ormai sono vecchio. Qualche volta, a fine sessione, ci sfidiamo a suon di calci piazzati. In palio c’è un powerade, scherziamo così. Potrebbero essere i miei figli”. Dal Santa Lucia all’Italia, è un obiettivo per Spiteri? “Un sogno! Allenare all’estero è un sogno. Ho avuto già delle occasioni, firmare per una squadra di Dubai la più concreta. Ma quando leggono sulla mia carta d’identità ‘Malta’ e guardano la classifica FIFA finisce tutto. Una volta mi hanno addirittura consigliato di cambiare la cittadinanza". Follie che non ci piacciono. Meglio le favole come il Santa Lucia.



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