Istruzioni per l’uso: il ragazzo è solare, spontaneo, simpatico e consapevole di vivere un sogno. Chi lo conosce aggiunge anche che ha “talento da vendere” e una carriera davanti a sé con tutti gli ingredienti per far sì che i sogni si trasformino in realtà. Controindicazioni: non ditegli che ormai, dopo tanti anni, può essere considerato milanese d’adozione. La voce potrebbe diventare d’un tratto decisamente più seria e la risposta quasi istintiva: “Sono siciliano doc! Cresciuto in un paesino di 5.000 abitanti a pochi km da Palermo, dove torno appena ho un giorno libero”. Orgoglio ‘Made in Sud’ di cui va fiero, nostalgia per un terra oggi così lontana ma sempre nel cuore.
“Per fortuna esiste FaceTime, così posso vedere le mie sorelle e i miei genitori. Vengono a trovarmi spesso, sono andati via pochi giorni fa e torneranno a breve”. Per Giovanni Crociata, centrocampista classe 1997 del Brescia, la famiglia è al primo posto: “Ho un rapporto speciale, devo tutto a loro”. Un tutto che per il momento significa settore giovanile del Milan e l’esordio, lo scorso 10 settembre in Serie B contro il Perugia, per poi partire titolare una settimana dopo contro il Pisa. Mica poco. “Ho faticato a dormire la notte prima della gara – racconta a GianlucaDiMarzio.com – entrare in quello stadio, davanti a quei tifosi che ci sostengono sempre, credimi che è stato come sognare ad occhi aperti”. A proposito di sogni: “Segnare sotto quella curva... Se ci penso mi vengono i brividi. Speriamo che accada prima o poi”.
Scommessa dal coefficiente di rischio molto vicino alla zero. Il ragazzo ci sa fare. “Il Milan mi notò quando ero ancora giovanissimo, così a 14 anni lasciai la mia terra: primo anno terribile, mi mancava casa e gli amici, poi mi sono ambientato”. Con il pallone tra i piedi, però, tutto più facile. “Sono un centrocampista tuttofare: play basso, mezz’ala, trequartista. Ecco, questa posizione forse è quella in cui mi trovo meglio ma deciderà il mister se e dove schierarmi”. Brocchi appunto, qualcosa in più di un semplice allenatore: “Mi conosce dalle giovanili del Milan, ho un rapporto bellissimo e adoro la sua idea di calcio. Mi ha detto lui di seguirlo a Brescia, sono convinto che farà una grande carriera. Parla sempre tantissimo con tutti noi, ha smesso da poco perciò capisce le esigenze dei giocatori; questo è un punto di forza”.
“Scusami un attimo…”, qualche istante di silenzio, tastiera del telefono dal suono inconfondibile. “Abbiamo un gruppo su WhatsApp con i miei vecchi compagni ai tempi del Milan e ci sentiamo praticamente di continuo”. Tra loro anche Manuel Locatelli: “Abbiamo sempre avuto un rapporto speciale, sono contento che stia trovando spazio con Montella. Con lui e Davide dividevamo la camera in ritiro, quanti ricordi”. Davide…? “Calabria, un grande! Un amico vero, anche con lui sono praticamente in contatto costante, ci sentiamo sempre”. Chi invece osservava stupito negli allenamenti, quando veniva aggregato alla Prima squadra del Milan, era Bonaventura: “Fortissimo, sa fare tutto. Lo guardavo ammirato davvero”. Il mito di sempre però parla inglese: “Frank Lampard! Mai visto uno con quel calcio. Forte, forte, forte”. Come il desiderio di Crociata: “Giocare in Serie A, lo sogno da quando ero piccolo”. Dalla Sicilia ai grandi palcoscenici del calcio italiano, la strada è più breve di quanto si possa immaginare.