"Ens hi deixarem la pell". Tradotto dal catalano: "Venderemo cara la pelle". Roba da Barcellona-Inter, semifinale di Champions League 2010, con un 3-1 a San Siro poi non rimontato: eppure quel motto, a distanza di 7 anni, in casa blaugrana torna quantomai attuale. Altra remuntada da tentare, con un passivo anche più pesante rispetto a quello subito contro l'allora squadra da Triplete di José Mourinho, di fronte ad un PSG che all'andata ha scherzato contro un Barça irriconoscibile, chiamato ora all'impresa: quarto di finale da raggiungere possibile, almeno secondo Luis Enrique, intenzionato a chiudere al meglio la propria esperienza da allenatore al Camp Nou arrivando fino in fondo in Champions League.
"Dovremo aver pazienza, senza dubbio. Il risultato della gara d'andata è chiaro, ma siamo solamente a metà ottavo - le parole di Luis Enrique in conferenza stampa - Dobbiamo creare in partita e fare nostra la possibilità di rimontare, anche se il PSG è una grande squadra e ci metterà in difficoltà. Possiamo giocare con molti sistemi: non voglio dare alcun indizio ad Emery, può giocare chiunque. Dobbiamo essere ottimisti e lo siamo: cercheremo di fare in modo che domani appaiano molto di più le nostre virtù rispetto ai nostri difetti".
Come rimontare 4 gol? Luis Enrique pensa, a suo modo, semplice: "Non abbiamo nulla da perdere e moltissimo da guadagnare. Se una squadra come il PSG può farcene quattro, noi possiamo segnare sei gol. Lo sport ti mette di fronte a situazioni di ogni tipo: se questa squadra non ha mai avuto bisogno di una gran rimonta è perchè ha avuto idee molto positive. Il Camp Nou dovrà essere una pentola a pressione già 20 minuti prima del calcio d'inizio, non dovrà essere un inferno ma appoggiare in maniera incondizionata i nostri giocatori per una grande sfida".
E se la remuntada non dovesse arrivare? "Fare la storia? Non mi importa nulla - conclude Luis Enrique - A questo risponderò dopo la partita: dobbiamo avere voglia e convinzione di rimontare".