Douglas Costa è ciò che serve alla Juventus? Sì, secondo Mircea Lucescu, che lo ha svezzato e fatto crescere negli anni dello Shakhtar Donetsk. "Ottima scelta, se l’affare andasse in porto sarei felice per lui" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "E' uno dei talenti più puri che abbia mai allenato. E io sono sempre contento se i giocatori che ho preso e migliorato poi vanno in una big. Può giocare da esterno alto su entrambe le fasce, se serve anche da trequartista dietro una o due punte. Unisce una velocità di fondo impressionante a un gran dribbling, quando parte sulla sua corsia in uno contro uno lascia sempre sul posto il marcatore, e a un tiro fortissimo, con i due piedi. Sa cambiare il ritmo di una partita".
Inizio un po' difficile in Ucraina, poi l'esplosione: "Come tutti i sudamericani all’inizio aveva anche delle difficoltà di adattamento al gioco europeo. Quando lo presi, a 18 anni dopo il Mondiale Under 20, vidi subito che aveva dei bei colpi ma il suo talento lo esprimeva soltanto per se stesso. Negli anni allo Shakhtar gli abbiamo insegnato a metterlo al servizio del collettivo. Sa giocare insieme ad altri di alto livello. Lui sotto questo punto di vista, come uomo prima che come atleta, con noi ha fatto un grande salto di qualità. E quando lo cedemmo al Bayern venne a salutarmi, mi abbracciò, ringraziò lo Shakhtar sui social".
Pronto per la Juventus: "Ha dimostrato di essere adatto a un grande club e poi ha maturato tanta esperienza anche in Champions League e in nazionale. Questo è fondamentale, perché l’esperienza ti fa migliore ma te la fai solo con il tempo. Poi il campionato italiano offre molti stimoli, sia a livello tattico sia emozionale. E lui come tanti brasiliani è uno che tende ad esaltarsi e a fare bene quando attorno a sé percepisce fiducia e un contesto che sa esaltarne le qualità".