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Data: 20/04/2016 -

Lo scudetto, la risalita in A e quel gol a Castellammare: il ritorno a Bogliasco di Mancini, Eder e Icardi

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Mirino puntato. Dopo il successo sul Napoli e lo stop della Roma a Bergamo nell'ultima di campionato, il terzo posto occupato dai giallorossi ora è distante solo quattro lunghezze. Per l'Inter, obbligatorio crederci. E non fermarsi. A cominciare da Genova, prossimo fondamentale appuntamento per continuare a inseguire la Champions League. Un solo risultato utile quindi per i ragazzi di Roberto Mancini, impegnati questa sera al Ferraris con il Genoa di Gasperini. Da non interrompere c'è la striscia positiva di due vittorie con Frosinone e Azzurri, da riscattare invece il 3-2 di Marassi di un anno fa firmato Juraj Kucka, che chiuse definitivamente i sogni europei nerazzurri. Motivazioni diverse, per un solo obiettivo. Vincere. Per riuscire nella missione in questa mattina Roberto Mancini ha dato le ultimissime indicazioni ai suoi ragazzi, prima del fischio d'inizio alle 20.45 di Irrati. E lo ha fatto in un posto senza dubbio non come tutti gli altri, per lui e non solo. Per la rifinitura l'ex bandiera della Sampdoria ha infatti scelto il Centro Sportivo Gloriano Mugnaini, quartier generale blucerchiato e casa sua per quindici indimenticabili anni. L'ultima volta a Bogliasco per il Mancio, da giocatore, diciannove anni fa. Oggi il ritorno, per preparare i dettagli di una sfida agli ex cugini rossoblù da non sbagliare. Scelta dettata sicuramente dai buoni rapporti tra le società, a testimoniarli le ultime operazioni di mercato lungo la A7 Genova-Milano, ma non solo. Oltre all'allenatore nerazzurro, a fare ritorno a Bogliasco anche Capitan Maurito Icardi, che a Genova ha mosso i primi passi italiani, e Martins Eder (oltre a Biabiany, Berni e Manaj a Genova solo di passaggio), a segno maglia blucerchiata sulle spalle non più tardi di tre mesi fa, con l'ultima rete al Ferraris realizzata contro il Napoli. Ancora zero invece la casella delle reti messe a segno dopo il passaggio in nerazzurro (e nove gare giocate). Un digiuno che Mancini spera ovviamente s'interrompa presto, così da avere nell'attaccante della Nazionale Azzurra l'arma in più per questo importante finale di stagione, magari proprio grazie anche all'aria di Bogliasco, che tanto ha fatto bene al ragazzo di Lauro Müller nei quattro anni all'ombra della Lanterna. Quattro anni di ricordi ancora freschi, freschissimi, che il classe '86 avrà sicuramente ripercorso lungo il tragitto dal ritiro nel centro di Genova a Bogliasco: la salita del Poggio, il cancello del Mugnaini che di apre. L'ingresso negli spogliatoi, i movimenti giusti provati e riprovati su di un prato conosciuto a memoria. Momenti, emozioni da condividere col gemello del gol di Gianluca Vialli, che allenamento dopo allenamento sul campo di Bogliasco ha scritto le pagine più importanti della storia blucerchiata. Più breve, sicuramente meno intensa la parentesi blucerchiata del giovane bomber di Rosario Mauro Icardi, che alla Sampdoria è rimasto solo due anni utili. Anni che però sono bastati a lasciare il segno, dal gol di Castellammare alla Juve Stabia, momento decisivo l per l'ultima risalita in A della Samp, alla doppietta in rimonta in casa della Juventus, passando per il gol nel derby. Anni quelli al Doria utili anche ad attirare le attenzioni dell'Inter, e compiere il passaggio verso un futuro da capitano nerazzurro. Da Mancini a Eder, passando per Mauro Icardi, mattinata di visite ed emozioni oggi al Mugnaini, e di quelle speciali. Tra la bandiera Bobby Gol e uno dei giocatori più amati della Sud, Martins Eder. Eccoli a Bogliasco, a caccia della concentrazione giusta per centrare l'obiettivo. Occasione anche per salutare qualche vecchio amico, con Eder e Berni scesi sul piazzale del Mugnini per foto e autografi con gli ex tifosi. Per il Mancio invece, visite a domicilio, con gli ex compagni Claudio Bellucci e Giovanni Invenizzi (ancora alla Sampdoria) saliti al Poggio per riabbracciarlo. Poi tutti in campo. Emozioni e ricordi? Rimasti negli spogliatoi. C'è una sfida importantissima da preparare, l'aria quasi da derby (della Lanterna) visti i tanti ex in campo e in panchina si può quasi respirare. Una partita da preparare dicevamo, e da vincere. Perché c'è un obiettivo chiamato Champions da conquistare, e la strada verso il ritorno in Europa è ancora lunga. E questa mattina ha fatto tappa a Bogliasco.


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