Il suo errore è costato caro al Livorno, nel delicatissimo scontro salvezza con il Lanciano. Carlo Pinsoglio si aspettava la contestazione, ci sta. Ma a tutto c'è un limite. "In campo ho sbagliato ma gli errori capitano a tutti" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Mi dispiace che sia successo a me e in una partita che costa la retrocessione al Livorno. Ci sono stato male, ma indietro non posso tornare. Sono arrivati gli insulti, che ci possono stare, come le critiche severe, ma l’aggressione non la posso comprendere. Dopo la partita siamo rimasti molto tempo nello stadio, poi la polizia ci ha scortati a Tirrenia, all’Hotel Continental".
Pinsoglio decide di allontanarsi dal gruppo per fare rientro a casa: "Lì mi aspettavano i miei genitori. Quando stavo salendo sulla loro auto è arrivato un uomo che mi ha gridato “infame”. Pensavo volesse sfogarsi e avrei accettato gli insulti, quando mi sono girato mi ha colpito con un pugno. All’ospedale mi hanno dato tre giorni di prognosi per la botta all’occhio, ma la cosa peggiore è stato il fatto che questo sia avvenuto di fronte ai miei genitori, mia madre piangeva. È ingiusto. Già di per sé l’episodio è ingiustificabile, viverlo davanti alla propria famiglia è tremendo. Non lo meritavo. Tutti sbagliano nel loro lavoro e non credo che vengano aggrediti da un cliente".
"Incidenti del mestiere" che secondo Pinsoglio possono capitare nell'arco di una stagione: "L’occhio mi fa male e continuo a vedere appannato. Lunedì dovrò fare una visita per accertarmi che non ci siano danni. Se ci fossero stati mille tifosi non lo avrei fatto, ma non c’era nessuno e non mi hanno detto che non lo potevo fare. Quell’uomo è sbucato all’improvviso, da solo. Lo sbaglio non ha nulla a che vedere con la tensione o i fischi del pubblico. Ho calcolato male l’uscita, ero troppo avanti e il pallone mi è rimasto dietro e mi è sfuggito. Un brutto errore, che può accadere nell’arco di una stagione, ho avuto la sfortuna di sbagliare nella partita peggiore. L’errore di un portiere, poi, è sempre decisivo. Diverbi con i compagni? No, non esiste proprio".
Futuro? Il portiere scuola Juve non si farà certo condizionare dall'episodio: "Non sono andato dai tifosi perché ero troppo arrabbiato con me stesso per l’errore commesso. Per questo sono rientrato subito nello spogliatoio. Play-out? Se dovessimo giocarli sono abituato ad affrontare lo stress e pure gli errori. Non credo che sarei condizionato. Ripartirò, cercando di dimostrare che il vero Pinsoglio è quello visto nel girone di andata del campionato. Io l’ho denunciato. Mi dispiace, non potrei perdonarlo. Io mi assumo la responsabilità degli errori che faccio e accetto le critiche, ho pagato e pagherò per il mio sbaglio. Lui pagherà per il suo".