In Inghilterra è scoppiato un caso. Sì, un altro, l'ennesimo. Ma non si tratta di una frode fiscale, di un ricatto sessuale o di una lite fra due allenatori. Nessun cazzotto fra Mourinho e Wenger o fra il portoghese e Conte. A far discutere è Sadio Manè, ala senegalese del Liverpool. 28 le presenza stagionali, dodici le reti e sette gli assist. Davvero niente male come bottino personale, certamente favorito dalla fantastica predisposizione offensiva della banda di Klopp. Tre i suoi gol nella notte di Oporto, con i quali ha permesso alla squadra di ipotecare la qualificazione ai quarti di Champions. Ma ai più attenti non può essere sfuggito un particolare. O meglio, agli amanti delle esultanze , a coloro che non si limitano solo ad osservare il gesto tecnico del gol ma anche quello che viene dopo. Esplosioni di gioia che, alla fine, sono l'essenza di questo sport. E, probabilmente, a pensarla così è anche lo stesso Manè. Lui che non riesce a contenere la propria allegria e che è il primo ad abbracciare il compagno, ma che allo stesso tempo pecca di fantasia. Esatto, in poche parole la sua esultanza è sempre identica a quella del compagno che sta festeggiando il proprio gol. Firmino segna ed esulta con due calci rotanti? Bene, lui fa la stessa identica cosa una decina di metri più dietro. Imita dei colpi di pistola? Manè è lì dietro a sparare come un ossesso. Coutinho manda baci in tribuna? Bene, i tifosi avranno i suoi ma anche quelli dell'ala senegalese. Il motivo per cui lo faccia beh, non è chiaro a nessuno . Quello che tutti sanno, invece, è che questa sua particolarità ha scatenato una certa allegria fra i suoi compagni, diventando motivo di battute e risate all’interno dello spogliatoio dei Reds. Contenti loro, contento anche Klopp. L’importante è segnare, poi col tempo – probabilmente, Manè riuscirà anche a trovare un’esultanza tutta sua.
Sadio Mané copying celebrations pic.twitter.com/QiiIBDq2rZ
— Adam (@asxlfc) 16 febbraio 2018
