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Data: 01/09/2016 -

L’introvabile Yao, l’irreperibile Krajnc e lo sfortunato Maksimovic: alcuni retroscena di un pazzo mercato

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Semplicemente introvabile. Per caso o per scelta, questo non si sa. Yao Guy. “Ma dov’è finito?”, si domandavano gli agenti sulle tracce del terzino classe ’96 dell’Inter. Storie di mercato, trattative dell’ultimo giorno. Su di lui era forte l’interesse di Pescara e Nizza, con tanto di agenti ed intermediari pronti ad intavolare una trattativa, ma del ragazzo nemmeno l’ombra. Le hanno provate davvero tutte, perfino cercandolo su Facebook e Twitter, pensate un po’, ma niente da fare.

“Che si fa ora?”, scetticismo generale misto ad incredulità. In seguito, quando ormai nessuno ci sperava davvero più, ecco che il ragazzo decide di uscire allo scoperto: “No, grazie, preferisco restare all’Inter”. Nulla di fatto: Pescara e Nizza con un pugno di mosche in mano. Dopo averlo cercato e ricercato per gran parte della giornata, la doccia gelata. Come si suol dire, oltre il danno anche la beffa. Dopo i colpi di scena di ieri, tra Witsel, Mati Fernandez e non solo, si è chiuso così anche il caso dell’”Introvabile Yao”, col giocatore pronto a giocarsi le sue chances all’Inter di De Boer ma con la certezza che le porte di Nizza e Pescara rimarranno aperte magari per gennaio. Sperando da parte dei diretti interessati, nel caso, di rintracciarlo con maggiore semplicità.

Altro caso, quello di Luka Krajnc: anche lui irreperibile, ma per una diversa motivazione. Nella mattinata di ieri, Sampdoria e Cagliari avevano trovato l’accordo per il trasferimento del giovane difensore sloveno in blucerchiato, mancava soltanto l’”ok” del giocatore stesso. Una telefonata, due, tre. Telefono staccato: senza il benestare del diretto interessato non si può procedere. In questo caso però l’irreperibilità era dovuta ad una motivazione più che plausibile: Krajnc si era imbarcato su un aereo in Slovenia con l’Under21 per raggiungere l’Irlanda.

Tuttavia la trattativa è stata così indiscutibilmente rallentata, col rischio che - per qualche motivo - potesse pure andare a monte: il Pescara ci ha fatto più di un pensierino, 3 ore di ansia e d’attesa per Cagliari e Sampdoria, che hanno dovuto aspettare lo sbarco del ragazzo in Irlanda nel primo pomeriggio, dopo il quale ha detto finalmente “Sì” ai blucerchiati, ma con un notevole ritardo rispetto a quando, in mattinata, le due società avevano trovato l’accordo e preparato le carte.

Infine, il caso forse più singolare di tutti, quello dello ‘sfortunato’ Maksimovic. Con un aeroporto sempre a far da sfondo alla vicenda, un po’ come per Krajnc. L’assoluta reperibilità dell’ormai ex Torino però non è mai stata messa in discussione, anzi, si era svegliato intorno alle 6 del mattino proprio per poter arrivare in Italia dalla Serbia prima possibile. Infatti, Maksimovic, avrebbe dovuto prendere un volo diretto che dalla Serbia l’avrebbe portato direttamente a Napoli ma, visto che sarebbe così sbarcato a in Campania intorno alle 4, la società di De Laurentiis ha deciso di farlo imbarcare con un altro volo, con scalo a Francoforte, grazie al quale sarebbe giunto a Ciampino già a mezzogiorno, guadagnando così 4 ore e svolgendo le visite mediche senza intoppi.

Come ben sappiamo però, l’allarme bomba a Francoforte ha causato un ritardo generale dei voli: paradossalmente, per cercare di anticipare i tempi di arrivo, si è ritardato tutto. Sembrava una vera e propria maledizione per Maksimovic questo Napoli: una trattativa portata avanti da più di un anno che rischiava di saltare proprio sul più bello. “Che sfortuna”, per non essere volgari, avrà pensato. Preso atto di ciò, per evitare che la sfortuna si trasformasse in una vera e propria maledizione ma soprattutto per cautelarsi, il Napoli ha fatto sì che la firma del giocatore arrivasse via fax da Francoforte, per poi farlo firmare anche a Ciampino una volta sbarcato. Il tutto si è chiuso con un lieto fine per Maksimovic che, seppur tra mille difficoltà, può dirsi ufficialmente e finalmente a disposizione di Sarri. Storie di irreperibilità e di aeroporti, storie da ultimo pazzo giorno di mercato: Yao, Krajc e Maksimovic, tre giocatori accomunati da trattative a dir poco singolari.

Alberto Trovamala

Tags: Serie A



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