Caso Virtus Entella, Gozzi: "Intrighi clamorosi per negarci la B"
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Data: 02/10/2018 -

Caso Virtus Entella, Gozzi: "Intrighi clamorosi per negarci la B"

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Un’analisi lucidissima, perfettamente razionale ed esplicativa in un momento molto complicato, tra aule di tribunali e “la consapevolezza di essere vittime di un’ingiustizia clamorosa. Che ha fatto il giro del mondo, ne parlano perfino in America della tristemente peculiare situazione della Virtus Entella che ha esordito in Serie C, per il Collegio di Garanzia del CONI è – de facto – in Serie B… ad oggi, 2 ottobre, non gioca in nessuna delle due categorie!

L’analisi siffatta è del presidente della Virtus Entella, Antonio Gozzi, il quale ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com ha esplicato diacronicamente questi mesi, da un tribunale all’altro, da un ricorso all’altro. In attesa dell’ultimo verdetto, quello – si auspica – decisivo, fra sette giorni, il 9 ottobre presso il TAR, chiamato a dirimere i ricorsi di FIGC e Lega B sulla statuizioni del Collegio di Garanzia del CONI, in base alla cui sentenza il Cesena verrebbe penalizzato nella stagione 17/18 con la conseguente riammissione della Virtus Entella al campionato di Serie B il cui format stante muterebbe da 19 a 20 squadre.

Cominciamo, però, dall’inizio…della fine! Il campionato 17/18 di Serie B che ha decretato la nostra retrocessione è stato totalmente falsato. Sì, siamo retrocessi in un campionato falsato! Con una società, il Foggia, definita dalla Procura di Milano quale ‘lavatrice di soldi sporchi’, tre società che alla fine sono fallite ossia Bari, Avellino e Cesena. Mi soffermo sulla situazione del Cesena: le carte della procura hanno dimostrato in maniera incontrovertibile come tale società non potesse nemmeno iscriversi al campionato. Per farlo, falsificava i bilanci! 24 transazioni con il Chievo di giovani sconosciuti, mai sentiti, venduti a 4 milioni! Noi siamo retrocessi in uno scenario del genere. Ma visto che io sono un uomo di sport accetto i verdetti del campo, nella misura in cui questi sono leciti. Che credibilità può avere un campionato del genere?”.

In un primo momento la Virtus Entella sembra possa esser riammessa in luogo del Foggia, per il quale era stata disposta una maxi penalizzazione da scontare nella stagione passata… “Poi assistiamo ad un qualcosa di veramente insolito! Dai quindici punti - spiega il presidente Gozzi - chiesti in primo grado di giudizio da applicare alla stagione 17/18 si passa ad appena otto punti da applicarsi, però, non alla stagione 17/18 bensì a quella 18/19 altrimenti la pena non sarebbe stata afflittiva ossia non avrebbe computato alcuno svantaggio al Foggia. Cioè pur di non darci ragione, pur di non riammetterci in Serie B gli hanno dimezzato la pena!”.

Procediamo oltre, al secondo contenzioso inerente le plusvalenze fittizie tra Chievo e Cesena. Si parte, anche in questo caso dalla richiesta di una maxi penalizzazione al Cesena da ‘espiare’ nella stagione 17/18 con conseguente riammissione della Virtus Entella fino ad arrivare ad un mutamento sostanziale degli scenari. Ma i colpi di scena non finiscono mai, d’altronde siamo in Italia! Il Collegio di Garanzia del CONI ‘ripristina’ la riammissibilità della Virtus Entella, salvo poco dopo i ricorsi di Lega B e FIGC contro la sentenza stessa… “La Procura Federale chiede una penalizzazione di quindici punti per il Cesena da applicare alla stagione 17/18 che il Tribunale Federale Nazionale procrastina alla 18/19. Noi, dunque, andiamo in appello memori di quanto ci era stato detto nella sentenza Foggia: la pena deve essere afflittiva! E come fa la pena ad essere afflittiva se la metti nella stagione 18/19 che il Cesena è ripartito dai Dilettanti sotto altra affiliazione? Ecco l’uovo di Colombo, il litisconsorzio (quando la presenza di più parti è necessaria ai fini della sentenza). Non abbiamo potuto giudicare il Chievo, allora non possiamo giudicare nemmeno il Cesena! Dimenticandosi che i dirigenti del Cesena hanno tutti patteggiato e che le carte della Procura attestano una falsificazione di bilancio per 25 milioni di euro. Impugniamo ovviamente la sentenza, il Collegio di Garanzia del CONI ci rimanda al primo grado di giudizio. Ed ecco, signori, la vera genialità. Il Cesena ha perduto l’affiliazione alla FIGC quindi non è più giudicabile. Cioè, una roba studiata a tavolino. Chiedono quindici punti, se lo vado a penalizzare mi tocca riammettere la Virtus Entella allora dico ‘alt, ma loro non sono più affiliati’. E’ una roba che non sta in piedi, non è tecnicismo è pura logica. Torniamo al terzo grado, al Collegio di Garanzia del CONI che molto semplicemente statuisce la condanna di quindici punti al Cesena nella stagione 17/18 e la riammissione della Virtus Entella. Tutto finito? Macché! La Lega B e la FIGC ricorrono contro la sentenza del Collegio di Garanzia, cioè la FIGC ricorre contro se stessa, contro un proprio organo, disconosce la Giustizia Sportiva quella di cui dovrebbe garantire il rispetto. Siamo al paradosso!”.

Ma veniamo alle motivazioni dei ricorsi di Lega B e Figc che giustappunto si discuteranno il 9 ottobre al TAR… “Sostengono che la riammissione debba necessariamente passare attraverso un eventuale scontro playout, postumo, contro il Novara e che, in ogni caso, allo stato attuale sarebbe impossibile una modifica del format perché falserebbe il campionato! Ma scherziamo? Questo è un campionato irregolare in partenza, un torneo estivo come lo ha definito Giorgetti. Tre anni fa, fattispecie analoga con i ‘treni del gol’ la Virtus Entella è stata ripescata ora se ne inventano di tutti i colori”.

Domande (senza risposta)… Ho chiesto a Fabbricini un incontro urgente, si è rifiutato adducendo le stesse motivazioni del ricorso al TAR! Cioè ma tu Federazione Italiana Giuoco Calcio che dovresti essere casa nostra, il nostro riferimento per quale motivo vai a prendere le parti di un tesserato fallito, il Cesena? Addirittura ricorri contro un tuo organo, contro la Procura Federale. Perché sei qua a contrastarmi quando un tuo organo chiede quello che chiedo io, ossia che venga ripristinata la legalità e venga tutelata una società, quale la Virtus Entella che ha sempre agito nella massima correttezza e trasparenza? Come mai il presidente della Corte Federale D’Appello, il signor Santoro che dovrebbe essere il garante per antonomasia della terziarietà e dell’imparzialità scrive pareri a favore della candidabilità di un tesserato federale, Claudio Lotito, al Consiglio federale? Come mai l’avvocato che ha scritto il ricorso della Lega B contro la sentenza del Collegio di Garanzia pro Entella è lo stesso che cura gli interessi della SS Lazio? Mi ritrovo di fronte lo stesso Giudice che scrive pareri per un tesserato in una situazione di forte ostracismo verso la nostra società. Dov’è il motivo? Siamo sgraditi perché siamo troppo piccoli, perché non facciamo 50mila persone allo stadio? Allora fate delle leggi ad hoc a riguardo se pensiate sia la strada giusta questa! Ma la tracotanza di questi soggetti, Signori è al di sopra di ogni immaginazione, se ne infischiano perfino di quello che dice il Governo!”.

Presidente Gozzi, che cosa si aspetta dalla sentenza del 9 ottobre? “Che si faccia giustizia, una volta per tutte! Ma ormai ne ho viste di tutti i colori. Andrò fino in fondo, fino al Consiglio di Stato se necessario. Sono un combattente e non mi fermerò! A noi la Serie B spetta di diritto è lampante, non c’è tecnicismo di alcun tipo è semplice realtà”.

Eppure questa storia, questa commedia italiana (che non fa per niente ridere) sta facendo il giro del mondo… “Pensi, domani mi vuole intervistare la BBC su Skype. E’ inutile che poi ci lamentiamo, siamo esattamente come ci percepiscono all’estero: un Paese – a certe latitudini – non di diritto ma di influenze”.

Nessun sillogismo giuridico, nessun procedimento inconcepibile: è in queste quasi duemilacinquecento parole la (triste) realtà – sotto ogni punto di vista – del calcio italiano oggi…



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