Stesso nome, stessi capelli, stesso ruolo. Un Lucas per un altro. Fuori Biglia, dentro Leiva. Tanta corsa e piedi educati per un uomo emblema del sacrificio. L'impatto è stato incredibile: prima partita e primo trofeo con la maglia biancoceleste. Assente in campionato soltanto con la Spal, unica battuta d'arresto della squadra, senza considerare il secondo tempo con il Napoli condizionato dagli infortuni. 'Fondamentale', questa è la parola che ruota attorno al nome del brasiliano. Quando Inzaghi lo ha tolto davanti la difesa la Lazio non è stata più la stessa. La sua personalità e la sua intelligenza tattica gli permettono di ricoprire più ruoli, come ad esempio quello di centrale difensivo, ma poi "ci vorrebbe un altro Leiva a centrocampo". Dopo due mesi si è già preso la Lazio: "Mi ha stupito, dopo una settimana chiamava già tutti i compagni per nome" - così parlò Inzaghi in una delle sue prime conferenze.
La sosta per le Nazionali gli ha permesso di tirare il fiato dopo un periodo intenso di partite ravvicinate. Dieci anni di Liverpool e di ritmi intensi per una carriera da incorniciare. In estate però gli stimoli dicevano a Lucas che c'era bisogno di un'altra sfida: "Ero alla ricerca di una nuova esperienza in un altro Paese. Avevo bisogno di una nuova sfida e alla Lazio ho trovato tutto quel che cercavo in questo momento della mia carriera: anche la città è meravigliosa, una nuova opportunità per la mia famiglia e per tutto" - ha dichiarato Lucas al canale brasiliano di FoxSports.
Ora per il brasiliano la nuova sfida equivale a portare la Lazio in Champions League, dove non approda dalla stagione 2007/2008. La mente però è solo alla prossima partita, quella con la Juve. Quella che ha consegnato a Lucas il primo trofeo all'esordio in biancoceleste.
Data: 06/10/2017 -