Difficile descrivere in poche parole il miracolo del Leicester firmato Claudio Ranieri: i numeri parlano per lui, primo posto in classifica quando un anno fa, il 26 febbraio 2014, i Foxes erano ultimi e in lotta per non retrocedere. Quest'anno, in palio, c'è la Premier League. "Ciò in cui credo molto è l'essere squadra, voglio che i ragazzi corrano, non si arrendano mai - racconta Ranieri ai microfoni di Fox Sports - e loro lo hanno capito al volo, perché si aiutano sempre tra loro. Provano piacere nel farlo. Hanno entusiasmo".
Uno dei segreti di questa squadra è la corsa: "Qui c'è un grande staff tecnico e serve una buona preparazione di base. Ci siamo confrontati io e il mio preparatore con il club e i risultati si vedono". I tifosi sognano il titolo: "Ed è giusto che lo facciano. Noi dobbiamo essere centrati sul nostro obiettivo, quello di dare il massimo e lottare su ogni pallone fino alla fine. La salvezza è ormai consolidata, stiamo facendo grandi cose, ma lo dobbiamo anche alle big che non stanno andando bene".
Il Leicester è una squadra che gioca sempre in contropiede: "Noi italiani abbiamo fame di novità, secondo il nostro carattere cambiamo sempre finché non sentiamo una cosa nostra. Sono andato a vedere Guardiola al Barcellona, non per questo ho fatto il tiki-taka. Lo stesso è successo con Germania, Bayer Leverkusen e Borussia Dortmund. Sto prendendo qualcosa da altri mettendoci altro di mio, è questa la ricetta".
Da Vardy a Mahrez, non grandi campioni, ma giocatori normale: "La prima è una persona straordinaria, elettrico, esplosivo. Il secondo deve ancora migliorare, è giovane e diventerà sicuramente un grande campione. E lo diventerà con noi". Poi il rapporto con il calcio di Ranieri: "Lo amo, appena c'è una partita la guardo, non è un lavoro per me, è un piacere. Un divertimento".