E' giovane, è donna. Cresciuta con gli insegnamenti di un padre che se n'è andato troppo presto e l'esempio di una madre che ogni giorno per lei rappresenta la forza e la voglia di fare. E' Alessandra Borgonovo, eletta oggi vicepresidente della Lega Pro. Il calcio italiano oggi, la Lega Pro nello specifico, ha scritto una pagina importante portando per la prima volta nella storia in una posizione così rilevante una donna: Alessandra. Un punto di svolta, un'elezione che significa molto. L'istantanea che esce dall'Assemblea di Lega odierna è quella di una spinta propositiva verso i giovani, quindi un'apertura al futuro, e verso l'ingresso delle donne nei vertici delle istituzioni sportive.
"Io lo ritengo un punto importante perchè sono una donna ed è la prima volta che a una donna viene offerta una carica del genere - ha spiegato Alessandra Borgonovo ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com -. E poi perchè sono giovane e secondo me è di questo che la Lega Pro ha bisogno: di forze giovani, perchè i giovani sono il futuro".
Figlia di Stefano e Chantal Borgonovo, Alessandra è consapevole delle responsabilità che derivano dal suo ruolo e sa che la collaborazione con chi opera in questo mondo da tempo sarà proficua per lei e per il futuro del calcio in generale: "Io non ho l'esperienza di chi era presente oggi all'Assemblea, ma sono giovane e ho voglia di dare ma soprattutto di imparare da queste persone. Più imparo più posso dare. Sono convinta - ha proseguito - che la mia elezione di oggi sia un punto veramente importante che può segnare una possibile svolta in positivo".
Ottimismo dunque, oltre alla grande felicità ed emozione: "E' un'elezione che mi fa molto onore perchè mi sono proposta senza grandi pretese proprio in virtù della mia giovane età e della mia limitata esperienza. Inoltre ho avuto modo di conoscere il presidente Gravina e penso sia una persona molto decisa. Inoltre mi ha fatto sentire a casa quando sono arrivata all'assemblea, perchè c'era una comprensibile emozione e nervosismo da parte mia nel ritrovarmi in un ambiente del genere. Per questo sono molto ottimista sul fatto che seguendo le sue direttive si potrà fare molto e si potrà cambiare in positivo".
Oggi però è solo l'inizio. Di lavoro ce n'è da fare e Alessandra ha e idee ben chiare su come procedere: "Bisogna partire dai giovani, mi azzardo a dire che addirittura bisognerebbe partire dai bambini che sono i più recettivi, insegnando loro i valori che sono lasciati un po' indietro, quelli che si sono un po' persi nel calcio. Ritrovare un calcio genuino, insomma. Tra le prime cose bisogna riuscire a riportare le famiglie, i bambini allo stadio, a renderlo un ambiente sereno anche per loro e sicuro".
Ma facciamo un passo indietro, al quando e al come Alessandra ha deciso di candidarsi alla vicepresidenza della Lega Pro: "E' stato grazie alle mie esperienze pregresse con la Fondazione Borgonovo prima di tutto, poi grazie ai valori che mio padre mi ha trasmesso nella sua lotta alla Sla. In più ci sono stati circa 4 anni di lavoro con la Lega Pro in quanto capitano delle quote rosa ed è stata un'esperienza che mi ha trasmesso molta voglia di fare perchè ho visto che ci sono tante cose da fare. Quindi la mia decisione di proporre la mia candidatura è nata dal fatto che mi sentivo pronta per fare qualcosa per riportare i valori genuini del calcio".
E la famiglia è il primo luogo in cui si apprendono valori che si porteranno con sè tutta la vita, privata e professionale; e il primo pensiero di Alessandra dopo l'elezione "è andato principalmente ai miei genitori: a mio padre che non c'è più e che con i suoi insegnamenti mi ha fatto diventare la persona che sono ora, e a mia madre che con il suo lavoro per la Fondazione mi ha spinto di nuovo a credere che si possa continuare a fare qualcosa anche se in ambito un po' diverso da quello della Fondazione con il suo obiettivo di ricerca. Il suo esempio è stato molto forte perchè dopo la scomparsa di mio padre mi sono distaccata un po' da questo mondo, non ne volevo sentir parlare, ma vedere che anche mia madre si è risollevata dopo un periodo di lutto mi ha spinto a decidere che forse era il momento che anche io scendessi in campo e nel mio piccolo provassi a fare qualcosa".