La salvezza in Serie A passa inevitabilmente dai gol. Lo sa bene Fabio Liverani, che dopo aver centrato due promozioni in altrettanti campionati, cerca a Lecce l’ennesimo miracolo: “Conosciamo le potenzialità dell’organico che stiamo costruendo – ha detto l'allenatore ai microfoni di Sky Sport - e siamo consapevoli che per completarlo ci serva un attaccante capace di segnare in questa categoria”.
Il profilo preferito, non è un segreto, resta il turco Burak Yilmaz, centravanti classe 1985 in forza al Besiktas e seguito da vicino dai giallorossi (QUI): “E’ un’idea, al momento in ballottaggio con un altro calciatore. Di certo c’è che lo sforzo maggiore abbiamo deciso di farlo per quel ruolo”. Profonde riflessioni e la consapevolezza, al netto dell’entusiasmo della piazza e della forza del gruppo, di come diventi necessario gonfiare la rete: “Tenteremo di colmare il gap con le altre tramite organizzazione e gioco, tuttavia per finalizzare servono profili di un certo tipo”.
L’intesa tra le parti ci sarebbe, con il calciatore entusiasta di trasferirsi in Salento e il club pugliese pronto a versare 1,5 milioni per garantirsi il suo acquisto a titolo definitivo. Stagliato il quadro, tuttavia, il problema più grosso rimane il Besiktas. Il club di Istanbul ha versato i 2 milioni di arretrati al suo centravanti e spera così di convincerlo a rimanere in Turchia.
Il Lecce, intanto, prosegue la preparazione estiva a Santa Cristina, Bolzano: “In sintonia con il direttore stiamo mettendo assieme una squadra equilibrata, in grado di competere nel campionato. Non vorremmo solo evitare di prenderle, ma cercare anche di giocare. La permanenza in Serie A equivarrebbe a uno scudetto”. Obiettivo essenziale per poter guardare al futuro: “Anche se un’eventuale retrocessione non dovrebbe essere vista come una morte calcistica. Sarebbe una delusione da smaltire, ripartendo più forti”.
Costruire senza lasciarsi andare a voli pindarici, avendo sempre consapevolezza della realtà: “Il budget stanziato è straordinario, se pensiamo a una società di soli tre anni. La crescita, però, si ottiene anche strutturandosi, creando uno stadio, un centro sportivo e un settore giovanile”. La ricetta è chiara: “Bisogna avere ambizione, lottando fino alla fine. Così avremo qualche possibilità in più".