Si troverà di fronte, forse, l’avversario peggiore per dimostrare di essere definitivamente uscita dal periodo nero. Saltato il derby, l’Inter dovrà fare i conti col Napoli per riprendere la corsa Champions. Spalletti ha presentato così la sfida con la squadra di Sarri in conferenza stampa, partendo però dalla scomparsa di Astori: “E' una cosa che ti rimane addosso. Perché noi siamo molto più legati di quanto si possa vedere da fuori. Siamo molto più amici, molto più affezionati. Ci lascia in eredità un esempio importante di come la lealtà renda sottilissimo il confine tra essere avversario e compagno di squadra. Quando lo incontravi lo salutavano tutti. E’ una cosa che lascia il segno, e sarà un segno infinito. Passando al campo, col Napoli dovremo essere perfetti. Dovremo essere più arrabbiati di loro. Il calcio di Sarri sarebbe da prendere come esempio. I giocatori ieri durante la festa per i 110 anni hanno capito cosa vuol dire far parte della storia dell’Inter. Borja Valero e Vecino? Non solo loro avevano un legame particolare con Astori, per cui se c’è bisogno di giocare bisogna farlo. Con il Napoli partita decisiva? Ora quasi tutte le partite sono importanti. Per noi è giusto pensare che questa sia una partita fondamentale. Proprio perché non siamo riusciti a conquistare vittorie in alcune delle partite precedenti. Ora non possiamo più gestire niente, c’è da vincere le partite”.
Spalletti analizza poi il centrocampo nerazzurro: “Borja Valero nell’ultimo periodo ha avuto un po’ di problemini, bisognerà vedere quanti minuti ha a disposizione. Rafinha sta migliorando di giorno in giorno, lui stesso sta vedendo i miglioramenti e riesce a proporre il suo calcio per un periodo superiore di volta in volta. Sarri? E’ un allenatore che ha fatto vedere un calcio importante, fatto di ricerca di pressing continuo. Di ricerca del gol con costanza e con molti calciatori. E’ l’allenatore che ricevuto più consensi in Europa. L’attacco del Napoli? Sono tutti e tre calciatori pericolosi, ma non mi sento di dire che siano migliori dei miei. All’interno della squadra parliamo spesso di ‘noi’, abbiamo combattuto spesso l’’io’. Abbiamo strategie di collettivo, mai individuali. Nella partita di andata abbiamo palleggiato forse troppo bassi, ed è una cosa che dovremo evitare domani. La squadra ha capito l’importanza della partita e si vede che ha voglia di fare. Candreva fermo a zero gol? Nessun problema su di lui, se non segna lo fa un altro. Domani non firmo per il pareggio, avere timore di perdere non è mai una strategia giusta. Dobbiamo giocare per vincerla”.