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Data: 11/07/2016 -

Le lacrime, la sofferenza, la gioia: una notte da Cristiano Ronaldo, protagonista a modo suo

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Strano destino quello dei campioni. In un modo o nell'altro tocca sempre a loro essere protagonisti, nelle vittorie o nelle sconfitte poco importa. Basta un niente per cambiare la storia, l'esito di una partita o di un Europeo. In quanti avrebbero scommesso sul Portogallo quando al 25' Cristiano Ronaldo è uscito in lacrime dal campo? In pochi, forse davvero nessuno.

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E' iniziata proprio così la serata di CR7: Payet frana sulla sua gamba, costringendo il protagonista più atteso ad arrendersi. Gli eroi, nelle favole più belle, resistono ad ogni avversità riuscendo poi a coronare la storia con il lieto fine. Ma qui siamo nella realtà ed anche uno straordinario "eroe" del calcio come lui a volte è costretto ad arrendersi. Proprio nella serata in cui il fuoriclasse portoghese aveva la possibilità di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, dimostrando di poter vincere anche con la nazionale. L'ultimo grande traguardo in una straordinaria carriera, caratterizzata da un'infinità di successi sia a titolo personale che di squadra. Anche perchè vincere con il Portogallo non è impresa facile, si tratta di una nazionale che mai nulla ha vinto nella propria storia e che di certo non parte tra le favorite. Eppure Ronaldo più di qualche volta ci era andato vicino, soprattutto quando nel 2004 dovette arrendersi alla sorprendente Grecia.

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Da una sorpresa all'altra, perchè il calcio come ti toglie sa anche restituirti qualcosa quando te la meriti. Ed è accaduto questa sera. Dalle lacrime al momento dell'uscita dal campo alla gioia incontenibile della premiazione. In mezzo un mare di sofferenza e quell'amarezza per non aver potuto aiutare i suoi compagni in campo. Ma campioni lo si è dentro, anche quando il destino ti si rivolta contro. E Cristiano Ronaldo ha dimostrato ancora una volta di esserlo. Durante i 90 minuti ha sofferto da solo, poi ai supplementari ha capito che i suoi compagni avevano bisogno di lui. Ma, soprattutto, ha capito che si può essere decisivi anche da fuori. Lo è stato a modo suo, con la sua straordinaria capacità di essere uomo squadra. Tristezza messa da parte, fuori tutto l'orgoglio e la voglia di esserci. Lì, al fianco dei suoi compagni, quasi a telecomandarli. Da allenatore aggiunto, da trascinatore. Da fuoriclasse!

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Cristiano Ronaldo la sua finale l'ha vissuta così. Tra lacrime, cattiveria e gioia. Resterà sempre l'amarezza per non aver avuto la possibilità di giocarla questa partita, questo è certo. Perchè vincere è bello sì, ma è più bello se lo fai da protagonista. Ma questo Europeo, probabilmente, ha rafforzato ancor di più l'idea di Ronaldo come uomo squadra. Non si è presentato in forma straordinaria, in parecchie partite ha sofferto. Ma si è messo a disposizione dei compagni, poi quando c'era da salvare il Portogallo lo ha fatto. Ricordate la gara con l'Ungheria? Portoghesi due volte a un passo dall'eliminazione, tirati su dalla sua doppietta. Poi il gol in semifinale contro il Galles. Perchè la vita è fatta di sliding doors, basta un nulla per cambiare il corso degli eventi. La partita con l'Ungheria era uno di quei momenti che poteva modificare il finale della storia, così come l'infortunio in finale. In entrambi i casi l'eroe della favola ha avuto la forta per rialzarsi ed andare a scrivere il lieto fine. Prendendosi ancora una volta il ruolo di protagonista. Proprio come solo i grandi campioni sanno fare. Tocca a loro, è destino! E come per magie, le lacrime di Ronaldo sono state trasformate in gioia. In questa gioia.
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Tags: Europei



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